Il Gargano disse che

Arcivescovo Castoro “Il lavoro è un diritto non una concessione”


 Arcivescovo Castoro “Il lavoro è un diritto non una concessione” Non tralascia l’arcivescovo Castoro di affrontare ambiti riguardanti più propriamente il governo della città e del territorio ponendo in primo piano il problema del lavoro monsignor Castoro - AgenSIR
 Di: Redazione 0 0 0 0 0 Manfredonia. ”Le sorti di Manfredonia sono nelle mani della Madonna”. Lo afferma mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, nel suo tradizionale messaggio ai ”carissimi amici di Manfredonia” affidato ad un pubblico manifesto, alla vigilia della festa in onore di Maria SS. di Siponto, eletta patrona di Manfredonia, Un messaggio che lascia trasparire le molteplici preoccupazioni emergenti da una realtà contingente sempre più aspra e difficile. La crisi economica, gli anziani, gli ammalati, i giovani, i disoccupati, il lavoro, la legalità, il creato, i rifugiati: sono tra i temi toccati dal presule sipontino. ”La Madonna ci chiede di vivere il Vangelo in modo autentico, andando oltre le visioni personalistiche e creando sinergia con tutti, in una logica di servizio e non di potere, di promozione del bene comune e non di egoismo, di rispetto delle regole e non di tornaconto individuale. Come non pensare in questi giorni di festa a quanti nella nostra città sono nel dolore, in modo particolare a chi è visitato dalla malattia e dalla solitudine, a chi è scoraggiato e deluso! Come non pensare alle famiglie colpite dalla crisi economica! Alle famiglie degli immigrati e dei rifugiati che cercano accoglienza tra noi”. Non tralascia l’arcivescovo Castoro di affrontare ambiti riguardanti più propriamente il governo della città e del territorio ponendo in primo piano il problema del lavoro. Vigoroso e intenso è il richiamo dell’attenzione delle ”autorità competenti perché mettano in atto ogni sforzo per una pronta ripresa delle attività lavorative, perché il lavoro – afferma – è la vera risorsa di un popolo, non solo per creare ricchezza materiale, ma anche per rinsaldare relazioni sociali. Il lavoro – sancisce – è un diritto e non una concessone”. ”Dobbiamo amare la Città – è l’imperativo esplicitato – custodendo il creato, la terra e il mare che la avvolge, proteggendola da ogni abuso che sta inquinando l’aria e il suolo o da scelte che rischiano di sacrificare l’incantevole bellezza del nostro territorio alla logica dell’interesse più spietato. Dobbiamo amare la Città – indica con forza – isolando i comportamenti illegali e violenti e tornando alla primordiale vocazione della nostra terra, che è conosciuta e rispettata come terra accogliente e pacifica. Dobbiamo spenderci con passione per la nostra Città e farci responsabili del suo sviluppo”. Ricorda infine come ”l’intensissima partecipazione alla festa della Madonna esprime il vissuto della nostra comunità e costituisce la massima espressione, tra le più coinvolgenti, della nostra specifica identità religiosa e civile. In qualche modo possiamo dire che le sorti di Manfredonia sono nelle mani della Madonna”. Michele Apollonio