Il Gargano disse che

“Continuando sulla festa patronale 2017 …sulla solidarietà tutto tace?”


 “Continuando sulla festa patronale 2017 …sulla solidarietà tutto tace?” Perché non si mette su una macchina organizzativa che curi per tempo tutti gli aspetti
https://www.ilgiornaledimonte.it  Di:Redazione 1 0 0 0 0 Dopo aver letto i resoconti economici e quelli degli eventi, ci va di fare qualche considerazione particolare sull’aspetto sociale emerso in questa cinque giorni. Tutti ricorderanno quei ragazzi che andavo in giro con i piatti di “un primo caldo” per le vie principali della città ed in tanti ricorderanno anche la gara di solidarietà per dare un posto al riparo per la notte a chi lo voleva, viste le avverse condizioni meteo. Sulla ospitalità per la notte l’amministrazione e l’assessorato ai servizi sociali coadiuvato da alcuni ragazzi e dalla Tecneco hanno fatto il possibile, ma ciò che ci preme sottolineare è l’intervento sul “punto mensa” e sull’ospitalità delle madri dei bambini figli degli ambulanti, che grazie alla Caritas della parrocchia del Carmine hanno ricevuto, ma il fatto è significativo per diversi aspetti, oltre alla gioia di dare che era visibile sui volti dei ragazzi, bisogna evidenziare che a nessuno dei giovani volontari è stata chiesta la provenienza parrocchiale, chi voleva e chi ha voluto ha dato una mano e si è messo volontariamente a disposizione, creando una marmellata di solidarietà giovanile. Ci è piaciuto un commento che abbiamo registrato, FRANCESCO, GIOVANE VOLONTARIATO NELLA MENSA CARITAS ci ha detto: “È stata un’attività altamente performante ed intensa svolta nel breve periodo, tutti hanno dato tutto per tutti. Crescere significa dare quello che si può. DARE CON IL SORRISO CONTRO LA PIOGGIA CONTRO LA XENOFOBIA CONTRO LE AVVERSITÀ.”-conclude il ragazzo- Da quanto tempo esiste questo servizio? Lo abbiamo chiesto all’ideatore don Domenico Facciorusso parroco della chiesa del Carmine: “Il punto MENSA Caritas per ambulanti e gente bisognosa ha ormai da tre anni il volto bello di tanti giovani. Il merito è tutto loro, dei benefattori e delle signore della parrocchia disponibili a cucinare. Quest’anno i settanta ragazzi volontari, distribuiti nei giorni della festa, hanno distribuito gratuitamente più di settecento piatti. In un certo senso abbiamo concorso ad una festa religiosa più vera dato che in tanti hanno dato volto alla solidarietà”-conclude don Domenico-. Adesso abbiamo un anno di tempo, vista l’esperienza e viste le condizioni meteo che spesso sono precarie nella nostra città nei giorni della festa, perché non si mette su una macchina organizzativa che curi per tempo tutti gli aspetti. Siamo convinti che si può fare tanto e che ci sono le giuste energie nella nostra cittadina, se le coagulassimo potremmo creare qualcosa che vada al di là della sola festa patronale. fonte www.ilgiornaledimonte.it/