Manfredonia/ In 10 punti il rilancio dell’Oasi Salso mentre il cda è già al lavoro
Stampa Email Si guarda al futuro all’«oasi lago Salso spa», l’area protetta vicino Manfredonia, con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, dopo la revoca dell’incarico all’ormai ex presidente Stefano Pecorella, uscito definitivamente di scena prima dall’ente Parco del Gargano per scadenza di mandato, e successivamente dalla società che gestisce la zona umida. L’assemblea dei soci (96% ente Parco e 4% centro studio naturalistici) ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, formato da tre membri: presidente Antonio Canu (attualmente amministratore unico della società Wwf Oasi), consiglieri Vincenzo Rizzi e Barbara Torraco, voleva un esperto di livello nazionale per rilanciare l’oasi» è stato il commento dell’on. Marco Lion, membro del consiglio direttivo dell’ente Parco del Gargano (su designazione delle associazioni di Protezione ambientali) in merito alla nomina di Canu, membro anche del consiglio direttivo della federazione italiana dei parchi naturali nonché presidente di Wwf Travel, con trascorsi pure nella consulta per la difesa del mare del ministero dell’ambiente e della commissione Ramsar dello stesso ministero. Nell’assemblea dei soci svoltasi nei giorni scorsi a Monte Sant’Angelo presso la sede dell’ente Parco sono stati stabiliti gli obiettivi generali del mandato. Infatti i soci della società hanno impegnato il nuovo CdA ad indirizzare la propria azione prioritariamente sul perseguimento di dieci obiettivi. Ricognizione dei crediti e dei debiti della società e recupero crediti; completamento rendicontazione dei progetti conclusi e riattivazione di quelli in corso, in partenariato con gli altri enti (Regione e Provincia); ricognizione beni mobili e immobili di competenza, stato attuale (stato di conservazione, eventuali concessioni) e loro valorizzazione (piano); messa in sicurezza dell’oasi (chiusura cancelli abusivi) e regolamentazione accessi di servizio e di fruizione; riattivazione delle attività agricole, anche ai fini del recupero del credito Iva; riattivazione del sito web; riapertura al pubblico dell’oasi; redazione del piano di gestione dell’oasi (comprendente piano del pascolo, piano di fruizione, piano della comunicazione); attivazione della ricettività agrituristica ed infine predisposizione di un progetto complessivo di sviluppo dell’oasi che coniughi le esigenze di conservazione con quelle di valorizzazione, in coerenza con gli interventi già eseguiti negli anni scorsi e con quelli in corso, oltre che con gli strumenti di pianificazione territoriale approvati. Fr.Tr.