Il Gargano disse che

Isole Tremiti/ Per la 20° volta per il collegamento tra S. Domino e S. Nicola appalto a vuoto


Isole Tremiti/ Per la 20° volta per il collegamento tra S. Domino e S. Nicola appalto a vuoto Stampa Email
E’ andata deserta la gara per l’appalto del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse per il trasporto di passeggeri e merci tra le isole di San Domino e San Nicola alle Tremiti. Deserta per l’ennesima volta: da parecchi anni, ormai sono venti, il Comune di Isole Tremiti bandisce la gara ma nessuno vi partecipa. Il Comune prende atto che nessuno ha risposto al bando, lo indice nuovamente ma rimane ancora deserto e quindi per assicurare il servizio lo riaffida allo stesso operatore che lo ha svolto l’anno precedente, che lo ha avuto in affidamento al termine della stessa procedura, che si è ripetuta pari pari l’anno precedente, e così via. Da anni, appunto.Gli interrogativi che sovvengono non solo ai tremitesi, sono tanti. Che una gara d’appalto per un servizio pubblico debba farsi, pare ovvio ancorché finanziato con denaro pubblico: 50mila euro assicurati dalla Regione Puglia e dal Comune stesso. Il bando viene reso pubblico nella bacheca del comune di Apricena, capofila della centrale unica di committenza compren¬dente Isole Tremiti e Poggio Imperiale. Che non venga visto da eventuali interessati? Neanche da parte dell’operatore tremitese veterano del servizio stabilito che l’aggiudicazione verrà effettuata anche in presenza di una sola offerta? Probabilmente lo ritiene un passaggio superfluo tanto quella somma gli viene assicurata comunque. Somma destinata a coprire le sette corse giornaliere previste dal capitolato e che sono gratis per i residenti e dipendenti comunali, ma a pagamento per i turisti con bagaglio non superiore a 20 chili. Somma non ritenuta sufficiente? Il collegamento tra le due isole maggiori dell’arcipelago diomedeo, si rende indispensabile per «unificare» due isole sulle quali si trovano servizi differenziati essenziali dal punto di vista amministrativo, sociale, economico e turistico. Da anni si insegue il sogno di un ponte che consentirebbe una maggiore e regolare integrazione fra due realtà complementari. Di idee e progetti ne sono stati avanzati diversi: un ponte oltre a razionalizzare il transito specie in inverno quando l’attraversamento in barca diventa pericoloso se non impossibile, aggiungerebbe una attrattiva originale già peraltro realizzata dai Borboni. Si tratta di vedere le cose in una prospettiva oggettiva e razionale. Ma alle Tremiti sono diverse le cose tralasciate da anni. Il «battello spazzamare, ad esempio, che il ministero dell’ambiente assegnò al parco del Gargano nel maggio 2005 per essere impiegato nella riserva marina di Tremiti, ma mai messo in opera: è rimasto parcheggiato a pagamento nei vari rimessaggi navali di Manfredonia, l’ultimo presso il porto turistico «Marina del Gargano». E che dire del dissalatore? Le Isole Tremiti non hanno fonti autonome di acqua. Il fabbisogno dei residenti, turisti compresi in estate, viene assicurato mediante due navi cisterne che fanno la spola con Manfredonia, con quali costi a carico della Regione è facile immaginare. Anni addietro venne costruito su San Nicola un dissalatore, ma non è andato mai in funzione. Ora pare che lo trasformino in ristorante. Un nuovo dissalatore su San Domino lo sta progettando l’Acquedotto pugliese. E la corrente elettrica? Viene prodotta come cinquantanni fa, da una centrale a gasolio che viene trasportato via mare. Michele Apollonio