Il Gargano disse che

MAX GAZZÈ/ La scoperta su Lucio Dalla


MAX GAZZÈ/ La scoperta su Lucio Dalla StampaEmail 
 A distanza di un paio di settimane dalla fine del Festival di Sanremo, a Che tempo che fa troveremo ospite uno dei protagonisti della kermesse canora: Max Gazzè, che sul palco dell’Ariston ha cantato “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”. Il brano non ha vinto il Festival, ma si è aggiudicato il Premio Enzo Bigazzi per la miglior composizione musicale. Inoltre, la città di Vieste, dove si trova il famoso scoglio bianco legato alla leggenda raccontata anche da Gazzè, ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria al cantante romano. Il quale, da parte sua, ha raccontato a Il Giorno che durante il Festival ha saputo “che pure Dalla era rimasto affascinato da questa leggenda e aveva manifestato l’idea di scriverci sopra prima o poi un testo. Mi ha colpito il fatto di averlo scoperto proprio nei giorni in cui Ron cantava all’Ariston una sua nuova canzone. Avrei tanto voluto regalare a Lucio questo disco, in cui sviluppo tematiche di cui eravamo soliti parlare davanti ad un bicchiere di vino”. LA CARRIERAMax Gazzè, nato a Roma nel 1967, ha vissuto per un periodo della sua adolescenza in Belgio, dove il padre lavorava all’Ambasciata italiana. Nei locali di Bruxelles ha quindi iniziato a esibirsi come bassista nel complesso dei 4 Play 4, con cui si esibisce anche in Francia e in Olanda. Tornato a Roma nel 1991 comincia a collaborare con colleghi come Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Alex Britti e Frankie Hi-Nrg Mc. Proprio con Fabi e Silvestri vince Un disco per l’estate con “Vento d’estate” nel 1998. L’anno dopo è sul palco dell’Ariston nella categoria Giovani con “Una musica può fare”. Nel 2000 è ancora a Sanremo con “Il timido ubriaco”. Torna ancora al Festival nel 2008 con “Il solito sesso” e nel 2013 con “Sotto casa”. Tenendo conto del recente “Alchemaya”, Gazzè ha pubblicato undici album e ha anche preso parte ad alcuni film, a cominciare da Basilicata coast to coast del 2010, con la regia di Rocco Papaleo.Bruno Zampetti