Il Gargano disse che

LA CITTA’ VISIBILE: l’odonomastica di Vieste, dall’Era Antica ad Epoca Contemporanea di MATTEO SIENA


LA CITTA’ VISIBILE: l’odonomastica di Vieste, dall’Era Antica ad Epoca Contemporanea di MATTEO SIENA StampaEmail 
  Corso Umberto I(già strada dei Mulini e strada Mercantile) Anticamente questo corso era diviso con due denominazioni: Strada dei Muli¬ni il primo tratto che principiava dal Fosso e terminava con l’incrocio delle attuali vie Arcaroli e Diaz, ed era così detta per la presenza di 4 centimoli (macine di mulino) posti nei locali seminterrati a destra salendo. La restante continuazione della strada fino all’imbocco di via S. Michele, era invece intitolata via Mercantile per le numerose attività commerciali ivi presenti. Nella prima metà del secolo scorso per la presenza di alcuni laboratori di sartorie, era nota al popolo, senza averne l’ufficialità, come la strada dei Sarti ed anche come la Chianchettata, perché fu la prima ad essere pavimentata con basole o chianche.Ora è intitolata a re Umberto I, succeduto al padre Vittorio Emanuele II, che governò l’Italia dal 1878 al 1900 e dette alla monarchia un’impronta autoritaria nella scelta degli uomini di governo e nell’impostazione della politica interna ed estera. Sotto il suo regno venne affrontato il problema coloniale, con la conqui¬sta dell’Eritrea, suscitando in molte città d’Italia aspri conflitti politici e sociali.Trasformò nel 1879 le saline di Barletta in quelle di Stato e diede agli operai, che vi lavoravano, quasi tutti torturati dalla malaria, la possibilità di abbandonare le capanne precarie ed antigieniche e di costruirvi decorose casette. Per riconoscenza dei benefici ricevuti gli abitanti intitolarono il nuovo insediamento alla moglie, la regina Margherita di Savoia.Umberto I venne soprannominato il Re Buono, perché, insieme alla moglie era sempre presente fra le popolazioni, specie quando subivano disastri e calamità. Partecipazione questa sempre continuata dalla Regina, anche dopo la morte del marito. Si distinse moltissimo per l’appoggio morale e materiale offerto a Messi¬na quando fu quasi totalmente distrutta dal terribile terremoto e maremoto del 28 dicembre del 1908. Vieste come tutte le città d’Italia, ha voluto ricordare il Re Buono, subito dopo la sua uccisione, avvenuto il 29 luglio 1900, durante una visita a Monza, per mano dell’anarchico Gaetano Bresci. LA CITTA’ VISIBILEL’Odonomastica di Vieste, dall’Era Antica ad Epoca ContemporaneaMATTEO SIENA