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Padre Franco Moscone sulla Montagna Sacra: "Il Gargano ha sete e fame di giustizia"


Padre Franco Moscone sulla Montagna Sacra: "Il Gargano ha sete e fame di giustizia" StampaEmail 
  Fine settimana trascorso sulla Montagna Sacra per il neo arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Padre Franco Moscone. Sabato a San Giovanni Rotondo, nei luoghi di Padre Pio, domenica a Monte Sant’Angelo nella Grotta di San Michele Arcangelo. La lunga giornata a San Giovanni è iniziata con la visita allìospedale Casa Sollievo della Sofferenza dove ha ricevuto i saluti del direttore generale dell’Opera di San Pio, dei dipendenti e del segretario generale dei gruppi di Preghiera. Nel pomeriggio Padre Franco Moscone è stato accolto in piazza Padre Pio dal clero, dalle autorità cittadine con in testa il sindaco Costanzo Cascavilla e da numerosi fedeli. Una breve visita nella Chiesa matrice di San Leonardo Abate, per poi concludere la giornata nel Santuario Santa Maria delle Grazie dove ha concelebrato l’eucarestia. Tra i tanti presenti alla messa, anche il presidente della Puglia, Michele Emiliano. Domenica a Monte Sant’Angelo nella Grotta Santuario di San Michele. Anche in questa occasione, accoglienza festosa. Nel corso dell’omelia, mons. Moscone ha affrontato i problemi che questo territorio vive da diversi anni. “Su questo monte sacro – ha detto Padre Franco Moscone – continua la lotta tra il bene e il male con la certezza che non potrà mai vincere il male. Guardando il nostro Arcangelo Michele capiamo tutti di avere il senso e il gusto e la sete della giustizia. Siamo disposti a trasformare la nostra vita e a curare l’intera nostra personalità? Dobbiamo combattere l’idolatria. Sbagliamo quando pensiamo che l’opposto della fede sia l’ateismo. Non è vero! L’ateismo al massimo è mancanza di fede. L’opposto della fede – ribadisce l’arcivescovo – è l’idolatria perché preferisce l’io e lo sostituisce a Dio, esalta l’interesse privato e individualistico al posto del bene pubblico, sceglie il clan al posto del popolo. Questi culti rovesciati della fede possono dare origine alle azioni più diverse e criminali: dalla scelta dell’apparenza e dell’immagine invece della sostanza, a presentarsi in un modo e vivere in un altro, al doppio gioco, alla doppia faccia, alla corruzione, alla violenza, all’estorsione fino alla mafia. Scegliere questi altri culti invece del culto unico e vero significa mettersi fuori dai luoghi di Dio. E San Michele ci ricorda che è possibile sconfiggere il male, e l’unica arma vincente è la croce di Cristo Gesù, non la bomba atomica”.