Il Gargano disse che

Vieste - IN RICORDO DI RICCARDO, IL SIGNORE DELLA TERRACOTTA


Vieste - IN RICORDO DI RICCARDO, IL SIGNORE DELLA TERRACOTTA Stampa Email
Arrivò a Vieste negli anni ’70 quando il turismo cominciava ad emettere i primi consistenti vagiti e la classica famiglia viestana era ancora legata alla tradizione, quasi autarchica, di preparare e conservare i cibi in casa: dalla salsa con i pomodori della “Padul”, alla conserva per il ragù della domenica, dal vincotto di fichi o carrube per i dolci di Natale alle alici da mettere sotto sale ed alla quasi quotidiana pignata di legumi. Tutto questo necessitava di pentolame adeguato, di contenitori buoni per durare nel tempo.Ed ecco che Riccardo Tattolo, quel grande lavoratore che dalla sua Andria veniva a fare il mercato a Vieste, cominciò a vendere ed a rifornire un po’ di tutti di pentole e pignate in terracotta, di tutte le foggie e grandezze. E per non tornare indietro col camioncino vuoto, s’ingegnò a raccogliere rottami di ferro che poi rivendeva ad aziende di trasformazione delle sue zone. Con regolarità girava i mercati della provincia ma decise di puntare su Vieste dove intuì un futuro più prospero. Convinse la moglie a trasferirsi in questo lembo estremo del Gargano ed iniziò la sua avventura. Si stabilì nel borgo ottocentesco, nella zona del cosiddetto “Stradone”, magazzino sotto e casa sopra. Con la moglie iniziò un’avventura fatta di lavoro, impegno e famiglia, con i tanti figli che arrivarono negli anni. Era un continuo via vai da quel suo magazzino/negozio perché dalle pignate di terracotta passò ad avere tutti i classici prodotti del negozio di casalinghi. Quando le signore parlavano di prodotti per la casa il riferimento era immancabilmente lui: “Vai da Riccardo!”, “Li vende Riccardo!”, “Chiedi a Riccardo!”. Sempre gentile e disponibile, seppe guadagnarsi con un lavoro continuo ed instancabile il rispetto e la considerazione di tutti. Ecco perché, qualche settimana fa, quando ci ha lasciato, erano davvero in tanti ai suoi funerali. Oltre che i numerosi familiari arrivati dalla sua Andria, c’erano i suoi colleghi, i cosiddetti “mercatali” che non sono voluti mancare per dare l’ultimo saluto all’amico Riccardo. E’ stato un antesignano del commercio itinerante, dove la vendita era una vera e propria trattativa (in puro stile arabo) basata su un rapporto di fiducia/rispetto fra le parti che il marketing moderno poche volte consente con i suoi automatismi. Anche se ora sei lassù, per soddisfare le piccole esigenze della casa, tutti continueranno immancabilmente a dire…. “Va’ da Riccar’d”.