Il Gargano disse che

Vico/ Il Gargano sotto i riflettori..


Vico/ Il Gargano sotto i riflettori... StampaEmail 
  Repetita iuvant, tradotta letteralmente, significa "le cose ripetute aiutano". Il Gargano, il cinema e la «settima arte»: un connubio storico e strategico, una valenza culturale, turistica e di promozione del territorio, un vero volano di sviluppo. Ne avevamo parlato con l’ausilio di una mostra nella sala consiliare, qualche anno fa. Alcuni appunti carpiti dall’interessante libro della prof.ssa Anna Maria Renzetti, «Il Gargano sotto i riflettori», offrono spunti di riflessione e slanci emotivi di positività ad un progetto «calzante» per il nostro territorio, quel Gargano, terra globale, che ho definito «set a cielo aperto» e che continua a stupire registi, produttori e attori di ogni genere. Non siamo una semplice location, non siamo solo uno spazio utile per riprendere in digitale, siamo «oltre». Siamo profumi, sapori, culture poliedriche, scene al naturale, tramonti, spiagge, mare policromo, orchidee spontanee, limoni affollati nelle zagare. E ancora, laghi, montagne, sacri riti, santi patroni e chiese infinite. Purtroppo, siamo anche assetati nel deserto della povertà intellettuale che avanza e che rinnega un passato di grande spessore culturale, seppellito dall’incuria e dall’oblio. Siamo quello che siamo, non possiamo (?) e non tentiamo di cambiare. Dobbiamo fare leva su ciò che madre natura, generosamente, ci ha lasciato e che per anni, i nostri avi hanno custodito gelosamente. Il rapporto cinema-Gargano non deve essere solo un «motivo in più» per un turismo mordi e fuggi, sarebbe riduttivo e poco auspicabile. Deve diventare, con l’aiuto di chi decide le dinamiche di un paese, un valore aggiunto. Molto più che un semplice segno «più». Perché se è vero che l’economia trainante spinge più di cento cavalli, è anche vero che un’identità culturale di spessore internazionale, costruita intorno a stereotipi arcaici e tradizionali, autentici tesori, può diventare più redditizia di qualsiasi operazione commerciale. Dobbiamo immaginare che sin dal 1927, la «Garganica film», la società che ha prodotto il film muto «L’intrusa - Una straniera a San Menaio», pensò di promuovere il territorio «illuminando» l’allora sconosciuto Gargano, con una pellicola (purtroppo mai rinvenuta) che «raccontasse» con le immagini le bellezze di un luogo bellissimo e incontaminato. Tema «turistico» o quello del sacro? Natura primordiale o pietre scolpite del borgo antico? Fiction o docufilm? Abbiamo tantissimi argomenti per convincere produttori e registi, ma la chiave resta sempre la volontà, la capacità di programmare e pianificare, l’organizzazione di una squadra di professionisti ancor prima di un progetto di lungo respiro che può coinvolgere l’intero paese. Vi lascio con le indimenticabili locandine esposte in vari paesi dalla Pro Loco di Vico, con l’aiuto dell’amico Mimì Lombardi. Michele Lauriola fuoriporta.info