Il Gargano disse che

IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ Peschici Soprannomi e proverbi: invito a conoscere come eravamo.


IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ Peschici Soprannomi e proverbi: invito a conoscere come eravamo. Un volumetto pubblicato dall’Associazione culturale Pesclizo. StampaEmail 
  Ai primi di maggio, l’Associazione culturale Pesclizo ha pubblicato Soprannomi e proverbi: due aspetti della cultura popolare a Peschici, frutto del lavoro di ricerca di vari appassionati e curato da Lina Biscotti, Imelda Palazzo e Angelo Piemontese.             Il volume raccoglie, in rubriche in ordine alfabetico, i più significativi soprannomi che in una piccola comunità come quella peschiciana, fino a gran parte del Novecento, erano indispensabili per individuare una persona, distinguendola da omonimie molto frequenti nelle famiglie numerose per la ricorrenza dei nomi propri, dati ai figli in onore dei genitori. Era nato così un subcognome, una specie di anagrafe parallela a quella ufficiale e molto più funzionale nell’individuazione di una determinata persona, che il libro intende ricordare soprattutto oggi, quando, oltre al significato letterale, si è persa anche la motivazione per la quale il soprannome era nato. Tramandato per varie generazioni, l’epiteto documenta anche alcune forme del dialetto, ormai perse.             Insomma, ripercorrendo questa modo universale di individuare una famiglia o una persona, il libro è anche la storia di un mondo e di una cultura in gran parte perdute.             Lo stesso discorso si può fare per i proverbi, anch’essi riportati in ordine alfabetico. Nella Presentazione, opportunamente è specificato che sono in peschiciano e non peschiciani, perché fanno parte di un grande patrimonio che appartiene a molti popoli da secoli. A Peschici, come avveniva dappertutto, sono stati in certi casi adattati, ma rientrano sempre in quella grande civiltà contadina, che ha confini molto vasti. La traduzione in italiano, proposta dai curatori, non rispetta sempre la rima, spesso non rende la giusta interpretazione delle metafore insite nei proverbi, perdendo alcune sfumature del significato, che solo sa dare il dialetto.             Oggi sono soprattutto le persone mature a citare i proverbi, mentre i giovani preferiscono rifarsi alle massime di scrittori e filosofi o a citazioni provenienti dal mondo della comunicazione, che trovano il veicolo più adatto in Internet. Dei proverbi, però, non tutto è andato perduto, perché secondo alcuni studiosi i loro eredi sono gli slogan pubblicitari, che ne condividono gli aspetti essenziali: brevità, densità espressiva e rilievo assegnato agli effetti prodotti dal suono e dal ritmo dei termini usati, che vogliono convincere immediatamente il consumatore.             Per aiutare la lettura di soprannomi e proverbi, trascritti in peschiciano, all’inizio del libro i curatori hanno posto un Alfabeto fonetico minimo e l’indicazione per la Pronuncia di alcuni dittonghi, scartando altre soluzioni troppo specialistiche. A completamento, hanno inserito anche delle foto d’epoca, testimonianze di una Peschici che sopravvive solo nei ricordi degli ultracinquantenni.             Stampato con il Patrocinio e il decisivo contributo economico del Comune di Peschici, il volume sarà presentato al pubblico durante i festeggiamenti in onore di S. Elia e si può avere col versamento di un contributo volontario, che servirà ad una seconda edizione, prevista per l’inserimento di segnalazioni, che sicuramente perverranno all’Associazione da parte dei lettori.