Manfredonia/ Da domani scatta il fermo biologico. Sino a fine agosto vietato soltanto l’utilizzo delle reti a strascico. Ordinanza della Capitaneria specifica i giorni di stop in base alla stazza dei pescherecci.
Stampa Email Scatterà domani l’ormai annuale fermo pesca della flotta peschereccia di Manfredonia, ovverosia, come recita il decreto ministeriale 173 del 30 -aprile scorso «l’arresto temporaneo dell’attività di pesca delle unità autorizzate all’esercizio dell’attività di pesca con il sistema a strascico anno 2019». Per un mese, fino al 27 agosto prossimo, dovranno osservare l’interruzione temporanea obbligatoria dell’attività di pesca i pescherecci iscritti nei compartimenti marittimi di Manfredonia e di Bari, autorizzati all’esercizio della pesca col sistema a strascico comprendenti quindi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a divergenti. La pesca cosiddetta a strascico consiste nel trainare attivamente da una o due barche, la rete da pesca a forma di sacco, sul fondo del mare. Un sistema che per quel modo di strisciare sui fondali marini rastrellando tutto quel che incontra, è ritenuto di notevole impatto sull’ambiente marino. L’interruzione temporanea della pesca con quel sistema tecnico, è stata introdotta proprio per consentire una sosta nello sforzo di pesca cui è sottoposto il mare e dunque la sua fauna. Con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona nel 2009 il settore della pesca è diventato un'area di competenza esclusiva dell'Unione europea ambientale della pesca che ha introdotto una serie di misure tendenti a garantire la sostenibilità dell’attività di pesca. Fra queste per l’appunto il cosiddetto «fermo biologico» della pesca. Le varie marinerie pur accettando il principio di un fermo tecnico della pesca, ne hanno contestato i periodi di attuazione che variano da compartimento a compartimento. Misure che hanno prodotto contraccolpi negativi sulla marineria come quelle di Manfredonia, in termini di riduzione dei pescherecci e dunque degli occupati. Peraltro le unità di pesca che operano col metodo a strascico, devono effettuare ulteriori giorni di arresto temporaneo obbligatorio che, come previsto dal decreto ministeriale, e come ricorda la Capitaneria di porto di Manfredonia in una recente ordinanza, sono così distribuiti: sette giorni per le unità di pesca fino a 12 metri; dieci giorni per le unità di pesca fino a 24 metri; tredici giorni per le unità di pesca superiori a 24 metri. Giornate che non sono compensabile con le giornate di inattività causate da condizioni meteomarine avverse. L’ordinanza della Capitaneria di porto riporta tutta la serie delle prescrizioni imposte allo svolgimento dell’attività di pesca. Tra queste anche la consegna entro domani, di tutti i documenti di bordo delle unità di pesca adibite allo strascico compreso quello del consumo del carburante. Si profila un agosto senza pesce fresco, di quello rinomato del golfo di Manfredonia? Non precisamente. La pesca potrà essere regolarmente proseguita da quei pescherecci che riposti gli attrezzi per lo strascico, possono utilizzare altri sistemi previsti nella licenza di pesca. E’ c’è anche l’opzione della pesca-turismo per la verità poco o niente praticata. E poi ci sono le barche di quarta categoria abilitate alla pesca costiera locale entro le sei miglia dalla costa. Infine c’è la maricoltura che ha ampliato il panorama delle specie allevate e ormai largamente apprezzate. Michele Apollonio