Regione/ Specie animali cacciabili rivisto il calendario venatorio
StampaEmail La Giunta regionale ha apportato alcune modifiche al Calendario venatorio. Nello specifico: tra le specie cacciabili l’11 settembre 2019, è stato inserita la specie «Colombaccio»; Il periodo di possibile prelievo della specie «Quaglia» è stato posticipato dal 10 novembre 2019 al 17 novembre 2019; Il prelievo delle specie «Cornacchia grigia», «Gazza» e «Ghiandaia» sarà possibile anche in preapertura l’8 settembre 2019: potrà essere effettuato nelle stoppie, negli incolti, lungo i corsi d’acqua, lungo i canali alberati, nelle macchie, all’esterno dei boschi, unicamente da appostamento temporaneo». Contestualmente, così come annunciato dal presidente della Regione, Michele Emiliano, la giunta ha anche portato all’settembre la data di scadenza della pesca a strascico. Apprezzamento, a tal proposito, è stato espresso dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Puglia (Legacoop, Confcooperative e AGCI) e Federpesca Puglia. Siamo di fronte a un importante atto di responsabilità dai pescatori pugliesi a favore della salvaguardia delle risorse del mare la cui situazione di sofferenza sta mettendo in ginocchio la pesca professionale. «Vogliamo anche ringraziare la cooperativa “Coispa, Tecnologia & Ricerca, stazione sperimentale per lo studio delle risorse del mare” spiegano in una nota congiunta le associazioni del settore - per l’indispensabile contributo scientifico di analisi messo a disposizione. Facendo emergere ancora una volta la necessità di un Osservatorio regionale della pesca e dell’acquacoltura da anni richiesto dalle nostre organizzazioni». «La pesca professionale - è l’ulteriore considerazione sul provvedimento di giunta - in questi anni sta facendo grandi sacrifici per contribuire a invertire una pericolosa tendenza, riducendo le giornate e le aree di pesca, con la dismissione di tanti pescherecci, con l’utilizzo di attrezzi sempre più selettivi, ma è ormai altrettanto chiaro che la dimensione del fenomeno è collegato a fattori di ben più vasta portata». Il prolungamento del periodo di fermo della pesca, in tal senso, rappresenta solo uno dei tasselli di una complessa visione di modifica della gestione del settore. «Cambiamenti climatici, inquinamento, incidono pesantemente sui cicli produttivi delle specie ittiche, e su questi fenomeni c’è bisogno di interventi di vasta dimensione. La pesca italiana e pugliese è l’allarme degli imprenditoririschia di essere la prima vittima di questa situazione. Salvaguardare le attività di pesca oltre agli importanti risvolti economici diretti e di sistema, primo fra tutti il turismo, serve anche a tenere vivo un vero e proprio sistema di monitoraggio e “allerta” su quello che succede nei nostri mari». «Ecco perché chiediamo alla regione - si augurano, concludendo il proprio documento gli imprenditori ittici - «di individuare e destinare importanti risorse a sostegno del ruolo di salvaguardia del mare, un immenso bene comune, che svolgono i pescatori. Prevedere una indennità alle imprese di pesca e ai pescatori per i sacrifici che stanno facendo è dunque un atto dovuto.