Il Gargano disse che

Isole Tremiti/ I sub dell’Arma scoprono sui fondali vecchia anfora


Isole Tremiti/ I sub dell’Arma scoprono sui fondali vecchia anfora StampaEmail 
  L’area della marina protetta delle Isole Tre­miti ancora al centro dell’atten­zione: dopo le immersioni di dieci sub non vedenti, e con loro il pre­sidente della Regione Pgulia Mi­chele Emiliano, per ripulire i fon­dali dai rifiuti, i fondali delle «Diomedee» sono stati... passati al setaccio dai sub dei carabinie­ri. Iniziative che coincidono con il trentennale dell’istituzione del­la riserva naturale marina Isole Tremiti datata 1989: protegge l’a­rea marma di 1.466 ettari che cir­conda le Isole Tremiti. Come ren­de noto un comunicato diffuso dall’Arma, i carabinieri del nu­cleo subacquei di Pescara, in col­laborazione con i colleghi del nu­cleo tutela patrimonio culturale di Bari e della locale caserma, nei giorni scorsi e per 6 giorni «han­no effettuato una campagna di controllo dei siti subacquei di interesse storico ed archeologico presenti nel parco delle Isole Tre­miti. «Durante la campagna di con­trollo portata avanti nonostante le difficili condizioni meteo-ma­rine, sono stati ispezionati» di­cono ancora gli investigatori «una decina di siti di interesse al fine di verificare le condizioni di conservazione del materiale som­merso. Nel corso di queste ope­razioni i subacquei dei carabinie­ri hanno anche rivenuto un nuo­vo ceppo di ancora romana ed un’anfora dall’apparente origine etrusca, e pertanto di presumi­bile datazione II-IV secolo avanti Cristo. Se l’origine sarà confer­mata dagli esperti, l’anfora» an­nota l’Arma «avrebbe un note­vole interesse archeologico, in quanto i loro rinvenimenti sono molto rari; entrambi i reperti non risulta fossero mai stati segnalati prima alla soprintendenza». La sezione di Pescara del nu­cleo carabinieri subacquei ha due anni di vita: fu istituita in­fatti nel luglio del 2017 con com­petenza su Marche, Abruzzo, Mo­lise e Puglia. Il servizio subacquei dell'Arma venne invece istituito nel 1953, «per assicurare all'Arma territoriale un valido apporto nel­le operazioni di polizia giudizia­ria di ricerche in mare, nei laghi, nei fiumi e, in generale, nell’ac­qua per il recupero di armi, mu­nizioni, cadaveri, relitti, corpi di reato e qualsiasi altro materiale che, nel particolare ambiente, sia stato occultato o disperso. Ma Ol­tre ai fini di polizia giudiziaria, i carabinieri subacquei effettuano soccorso delle popolazioni e re­cupero di beni nel caso di allu­vioni ed allagamenti. Hanno com­piti esclusivi di salvaguardia e recupero di materiale di interes­se storico ed archeologico, non­ché di tutela dell’ambiente; effet­tuano inoltre ricerche di natura scientifica, collaborando con i maggiori enti italiani».