Il Gargano disse che

DON LUIGI FASANELLA


  Peschici / DON LUIGI FASANELLA StampaEmail 
Peschici /Il 2 aprile 1911 nasceva a Peschici, don Luigi Fasanella. Un sacerdote che ha segnato profondamente la storia di Vieste. Prendo dalla sua pubblicazione: «La parrocchia di San Giuseppe operaio in Vieste narra la sua storia», alcune note biografiche che ci aiutano a riscoprire la sua figura.1911: Nasce a Peschici il 2 aprile da Geremia e Angela Stramacchia; viene battezzato il 9 aprile dall’arciprete don Antonio Carnevale.1921: Entra nel Collegio Serafico dei Padri Cappuccini in Vico del Gargano per frequentare la quarta e la quinta elementare. Nell’ottobre del 1922, dopo una sosta di venti giorni nel Convento di S.Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo, vissuti a contatto con Padre Pio da Pietrelcina, si reca a Sant’Elia  a Pianisi per la prima e seconda ginnasiale e a San Marco la Catola per la terza ginnasiale. (Nel frattempo la sua famiglia, per motivi di lavoro, si trasferisce a Vieste).1930: entra nel Seminario di Andria e frequenta il quarto ginnasio. Dopo gli esami di licenza ginnasiale fatti nel Seminario di Molfetta, vi rimane  anche per il primo e secondo liceo classico-filosofico.1933: per ordine dei vescovi i seminaristi delle diocesi della capitanata si trasferiscono a Benevento e li, il giovane Luigi, frequenta il terzo liceo e l’intero corso teologico senza interruzioni dal 1934 al 1938.1937: nel mese di marzo viene ordinato Suddiacono ad Ischitella per espresso desiderio di Monsignor Cesarano, per dare a una testimonianza viva a quel popolo privo di vocazioni.Nel mese di ottobre viene ordinato Diacono nella cattedrale di Trento dove si trovava per motivi di salute.1938: il 3 luglio viene ordinato Sacerdote nella Cattedrale di Vieste per l’Imposizione delle mani di Monsignor Andrea Cesarano. Di li segue una infinità di incarichi diocesani e nazionali, che lo impegnano in modo straordinario, dando testimonianza del suo zelo per amore di Gesù Cristo.1938: Padre spirituale nel seminario diocesano di Manfredonia, Vice Rettore del Convitto Arcivescovile.1939: Rettore del Santuario della Libera a Rodi Garganico1940-1963: Assistente della GIAC (gioventù di azione cattolica) e Uomini di ACI interparrocchiale.1941: L’arcivescovo lo incaricò di preparare la Chiesa dell’ex Convento dei Cappuccini a Vieste perché intendeva costituire una nuova parrocchia. Dopo nove mesi di lavoro intenso, la chiesa era stata intonacata, fornita di impianto elettrico, candelabri, paramenti liturgici, arredi sacri, la via crucis, una statua della Madonna e del Sacro Cuore. La chiesa era pronta come una sposa per accogliere il suo sposo.1942: in agosto, fu eretta la Parrocchia, cui fu assegnato il nome del Santissimo Sacramento, ma la nomina di primo parroco fu recapitata … al sacerdote don Domenico Desimio…Don Luigi non si scoraggiò e continuò a lavorare con zelo nel campo del Signore curando i giovani.L’impegno per la GIAC lo porta a lavorare e predicare nelle Diocesi del Beneventano (1947) poi in quelle della Campania (1948) e del Salernitano (1949).Il periodo difficile del dopo guerra lo vede impegnato per assistere le famiglie bisognose (almeno 150) con la Cucina del popolo, aperta  nell’episcopio di Vieste.Seguirono gli impegni per le scuole di ricamo, artigianato…1950: nasce l’idea dell’ORATORIO. C’è la posa della prima pietra.1951: nel mese di marzo, la «sede gloriosa di S.Marco», che aveva ospitato centinaia di giovani e migliaia di ragazzi, fu chiusa e restituita ai legittimi proprietari. L’Oratorio aveva le sue stanze, era autonomo per il gioco, la preghiera, il catechismo, la formazione.Dal 1952 al 1963 l’Oratorio preparò centinaia di bambini alla Prima Comunione e alla Cresima.1954: comincia a funzionare la Sala Cinematografica.1963: In occasione del 25° di sacerdozio, don Luigi diventa Parroco della Parrocchia di Santa Croce in Vieste. Vi rimase fino al 1966.1966: Il 2 luglio, don Luigi, dopo aver trasformato il salone della scuola Materna in Chiesa Provvisoria, con la processione Eucaristica, si trasferiva dalla Parrocchia di S. Croce per dar vita alla nuova Parrocchia di San Giuseppe Operaio.1970: Dall’ottobre 1968 al 1970, a tempo di record, la Chiesa Grande fu portata a termine. Il 20 giugno 1970, Monsignor Giuseppe Lanave, Vescovo di Andria, consacrò l’altare 1971: Il 19 marzo 1971, il Cardinale Corrado Ursi, Arcivescovo di Napoli, consacrò la Chiesa.1988: il 12 gennaio, don Luigi lascia il suo ministero di parroco nella Parrocchia di San Giuseppe Operaio in Vieste, per raggiunti limiti di età. Si trasferisce a Peschici, nella sua città natale,  e apre anche lì un Oratorio portando una ventata di novità e vita in quel paese.1995: il 2 aprile, nel giorno del suo 84° compleanno, don Luigi Fasanella chiude la sua giornata terrena.Io ho incontrato don Luigi nel 1966, quando andai ad abitare nella nuova casa. Era la zona nuova che si espandeva sempre più. Avevo appena cinque anni. L’Oratorio è stato per me la seconda casa: li sono cresciuto, condividendo le varie attività: formazione, gioco, teatro. Che meravigliosi ricordi!Quante pellicole ho proiettato nella sala cinematografica e quante pagine di «Cuori Uniti» ho stampato al ciclostile! Avevo diciassette anni quando un giorno, di ritorno da un convegno, don Luigi mi fece una domanda a bruciapelo: «Hai mai pensato di diventare sacerdote»? Perbacco! Certo, ero impegnatissimo in parrocchia però a diventare prete proprio che non ci avevo pensato. Ma quella ‘pulce’ nell’orecchio cominciò a fare il suo lavoro e sotto la sua direzione spirituale, quella proposta diventò impegno di vita. Diventato sacerdote, sono stato viceparroco alla San Giuseppe per i primi anni del mio ministero e nei suoi ultimi anni di parroco a Vieste. Trasferitosi a Peschici,tante altre volte sono stato a trovarlo, in quei locali che aveva fatto preparare per recuperare la gioventù peschiciana. Quello che ricordo di Don Luigi è la sua gioia di essere prete, il suo zelo, la sua determinazione e caparbietà (a volte anche testardaggine, ma era il suo carattere), la sua signorilità. Era diventato per me un vero padre e tante sono le confidenze che mi ha fatto: dalle sofferenze e difficoltà passate, gelosie, invidie, ostacoli, alle cose belle vissute sia nella esperienza del seminario che nel ministero sacerdotale. Un prete sempre desideroso di lavorare nella vigna del Signore e lo ha dimostrato anche nel momento del pensionamento: invece di ritirarsi in santa pace a godersi gli ultimi giorni, si è rimboccato le maniche per continuare a dare tutto ciò che poteva a gloria di Dio per il bene dei fratelli. La sua memoria resta per tutta Vieste in benedizione e per noi è più che doveroso ricordarci di lui e raccomandarlo nelle nostre preghiere.Per dovere di cronaca, ricordiamo altri due sacerdoti viestani «a cento anni dalla nascita»: Don Domenico Desimio, primo parroco della parrocchia SS. Sacramento,  nato il 30.03.1911, ordinato sacerdote il 08.08.1935 e morto a Vieste il 08.08.1994; e Don Libero Patrone, nato il 23.11.1911, ordinato sacerdote il 30.03.1934 e morto a Vieste il 08.10.1995. Anche per loro il nostro ricordo grato e riconoscente per il ministero svolto nella nostra comunità viestana.don Angelo Dinunzio, parroco Parrocchia del SS. Sacramento di Vieste.