Pescatori pugliesi in rivolta: “basta con le multe dell’UE”
StampaEmail I peccatori pugliesi «in rivolta» annunciano un corteo di protesta, martedì 8 ottobre a Bari, dal Molo San Nicola al porto, per chiedere al governo che «i limiti insensati imposti dall’Ue» sulle dimensioni dei pesci da pescare vengano «ridiscussi». «Non lasceremo la strada - avvertono - fino a quando non avremo ottenuto giustizia per il nostro lavoro. Fra noi ci sono tantissimi giovani sotto i 30 anni e non vogliamo che l’ottusità di queste leggi costringa anche loro a lasciare il sud». «Siamo migliaia di pescatori della Puglia - spiegano in una nota - e da giovedì 26 settembre abbiamo smesso di pescare in protesta contro i regolamenti comunitari che di fatto impediscono la nostra attività, con vari limiti insensati, fra cui la dimensione larga della maglia. «Le dimensioni dei nostri pesci adulti - proseguono - sono di molto inferiori a quelle imposte dai limite dall’Unione Europea» e «c’è anche chi tra noi si è ritrovato a pagare 20mila euro di multa. Per questo i pescatori chiedono al premier «la costituzione di un tavolo d’emergenza permanente sul settore», che «coinvolga» tra gli altri, «i rappresentanti delle marinerie e i ministri Bellanova (alla quale chiedono un incontro urgente), Patuanelli. Costa, Di Maio, Amendola, Boccia, e i presidenti delle Regioni marittime». Le richieste dei pescatori sono sottoscritte dalle marinerie di Bari-Santo Spirito, Barletta, Bisceglie, Giovinazzo, Manfredonia, Margherita di Savoia, Mola di Bari, Monopoli, Molfetta, Trani, Vieste. A sostegno della protesta interviene la senatrice di Forza Italia Carmela Minuto,con una interrogazione al Presidente del Consiglio e ai Ministri delle Politiche agricole. Affari europei e Lavoro. «Le dimensioni dei pesci adulti pescati nei mari pugliesi sono di molto inferiori a quelle imposte dai limiti dei regolamenti europei - osserva - ma alcune specie quali totani, merluzzi, moscardini, gamberi, che vengono pescate con lo strascico, difficilmente possono corrispondere'alle dimensioni imposte dalle normative europee. Nelle ultime settimane i controlli si sono intensificati e sono state comminate multe molto elevate». Per questa ragione, Minuto chiede al Governo di «prevedere deroghe alla disciplina europea che tengano conto della specificità del pescato del mare Adriatico, facendo valere le ragioni della biodiversit, e di rivedere il sistema san- zionatorio, prevedendone uno meno oneroso».