I 20 anni di Slow Food. Celebrato l’anniversario dell’istituzione del primo Presidio. Dal Gargano ai Monti Dauni: 4 le postazioni sul territorio a difesa delle tipicità.
StampaEmail Celebrato il ventennale dell’istituzione del primo Presidio Slow Food; la Capitanata (con le condotte di Manfredonia,Foggia e Monti Dauni, Gargano e Gargano Nord) ha riunito la comunità degli appassionati e i produttori dei 4 presìdi locali: gli agrumi del Gargano, la fava di Carpino, il caciocavallo podolico del Gargano, la capra garganica, la vacca podolica del Gargano. A sancire l’importanza dell’evento - in uno con la partecipazione del rappresentante legale di Slow Food Puglia Marcello Longo accompagnato da Luigia Ciuffreda, referente regionale per la provincia di Foggia - è stata la presenza di Piero Sardo, che da Bra ha portato la sua esperienza di presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità. In un periodo storico caratterizzato da un crescente interesse per le politiche che mettono al centro l’ecologia e il futuro sostenibile del pianeta, sono le iniziative concrete che danno speranza e certificano la necessità di tener viva e desta l’attenzione. E, in questo, Slow Food vanta un’esperienza ormai più che ventennale e diffusa ovunque nel mondo. Anche con i Presìdi che, come dichiarato da Antonio Lauriola, fiduciario della Condotta di Manfredonia, «col sostegno alle produzioni tradizionali a rischio, oltre a salvare dall’estinzione le razze autoctone e le varietà di ortaggi e frutta, valorizzano i territori e rilanciano gli antichi mestieri e le tecniche di lavorazione. Un lavoro che, sull’identità e la storia di un popolo, progetta un futuro migliore». La giornata, cominciata con un momento di incontro e confronto tra tutti i partecipanti, ha messo in evidenza, tra le altre cose, le soddisfazioni dei produttori che, dopo il lungo e spesso faticoso processo di certificazione, rilevano con gioia come i risultati del mercato stiano dando risultati molto positivi, con importanti risposte da parte di un mercato di consumatori sempre più attenti ed informati. Il menù ha ovviamente messo al centro le ricchezze del territorio: alla colazione a base di latte di mucca munto alla mattina, ha fatto seguito il pranzo con pasta di grano duro al ragù di vacca podolica, muscisca e tagliata di vacca podolica e carne di capra garganica alla brace. Chiusura affidata alle crostate e al panettone agli agrumi canditi del Gargano.