L’Aeroporto di Foggia a servizio di un SISTEMA (GARGANO)
StampaEmail E giusto aver considerato “storica” la giornata che ha segnato l’avvio dei lavori per la nuova pista dell’aeroporto di Foggia che, a conclusione del collaudo, consentirà allo scalo di poter operare con velivoli fino a 150 posti. Si tratta, in previsione, di una vera rivoluzione sul fronte dei trasporti e di una grande opportunità per accompagnare lo sviluppo socio economico della Capitanata e delle aree limitrofe: dal potentino-melfese alla Bat; dalle aree di confine irpino sannitiche fino al Molise, regione che si è già espressa manifestando attenzione per l’aeroporto di Foggia con una discussione in Consiglio regionale. I lavori per l’allungamento della pista erano attesi da decenni. Ora finalmente si è voltato pagina non solo dal punto di vista teorico ma pratico. Sul piano teorico va detto che dopo anni di promesse ed impegni disattesi, se non di lavoro strategico per depotenziare e declassare lo scalo, la giunta Emiliano ha avuto il merito di riaprire e chiudere la pratica in maniera positiva, con la postilla non meno rilevante dello scalo foggiano a servizio alla Protezione civile che, in sostanza, significa tenerlo aperto h24 e per tutto l’anno. Insomma, sembra davvero essere finita la stagione che aveva visto una Regione (durante la guida Vendola) che chiedeva preventivamente all’Unione Europea (unico caso tra i 27 paesi dell’UE) se l’allungamento della pista a Foggia (non per i lavori a Bar i, Brindisi e Grottaglie) potesse o meno far scattare la clausola degli aiuti di Stato, con una perdita impressionante di anni seguita dal declassamento del «Gino Lisa» da nazionale a regionale nell’indifferenza del governo pugliese dell’epoca. Ora però bisogna attrezzarsi e lavorare subito per attirare vettori per i voli commerciali. Quanto a quelli “charter” è una partita tutta in mano agli operatori turistici, soprattutto del Gargano. Filippo Santigliano gazzettacapitanata