Il Gargano disse che

Finanziamenti per far crescere la Puglia turistica, c’è anche Vieste con il recupero della Torre di S. Felice


Finanziamenti per far crescere la Puglia turistica, c’è anche Vieste con il recupero della Torre di S. Felice Stampa Email
Sono stati presentati a Bari i due progetti TheRout_Net e CoHeN -Coa­stal Heritage Network” nell’ambito del Programma di Cooperazione Europea Interreg V-A Grecia - Italia 2014/2020. In particolare CoHeN - Coastal Heritage Network" ha l'obiettivo di creare un itinerario della Costa Adriatico-Ionica, connettendo alcuni importanti edifici storici costieri in Pu­glia e in Grecia.In Puglia il progetto si occuperà del restauro di 3 torri co­stiere, Torre di San Felice a Vieste, Torre Calderina a Molfetta e Torre Pie­tra a Margherita di Savoia e di 3 fari, San Cataldo a Bari, Faro di Punta Pa­lasela a Otranto e Faro Torre Carlo V a Ugento, per trasformarli in centri in­formativi ed espositivi, tappe di una rete di luoghi per raccontare i temi legati al mare e alla costa ma anche punti di partenza per conoscere il patrimonio di ciascun territorio.E’ finanziato dal Programma di Cooperazione Territo­riale Europea Interreg CBC Grecia-Italia 2014/2020, inserito nell’Asse prioritario 2 “Gestione Ambientale Integrata” per un importo complessivo di € 6.420.600,00. Il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valoriz­zazione del Territorio della Regione Puglia è partner beneficiario del pro­getto per un importo di € 3.875.000,00. I Partner greci sono: Eforato delle antichità di Aitoloakarnania e Lefkada, Eforato delle antichità di Ilia, Efora­to delle antichità di Thesprotia - Ministero della Cultura e dello Sport della Grecia, Eforato delle antichità di Corfù.“TheRoute_Net - Thematic Routes and Networks” ha l’obiettivo invece di va­lorizzare gli itinerari culturali e tematici ed i cammini storici, sempre in Pu­glia e in Grecia. In Puglia il progetto si occuperà di restaurare 8 edifici pub­blici per realizzare la prima rete di ostelli lungo la Via Francigena e le vie sto­riche di Puglia, ideando un sistema di accoglienza e di servizi connessi per i camminatori ed i turisti.Sono coinvolti il Comune di Monte Sant'Angelo con l’Ostello ex Biblioteca, la Provincia Barletta-Andria-Trani con l’Ostello Fondazione Bonomo, il Comune di Ruvo di Puglia con l’Ostello ex Chiesa di San Matteo e Monastero dei Benedettini, il Comune di Putignano con l’Ostello del “Laboratorio Urbano”, il Comune di Brindisi con l’Ex Ostello della Gioventù, il Comune di Minervino di Lecce con l'Ostello ex Scuola ele­mentare - Borgo Specchia Gallone e il Comune di Otranto con l’Ostello ex casa del Farista, Faro di Punta Palascia.“Si tratta di due progetti in linea con l’impegno della Regione Puglia di promuovere politiche con le comunità ac­coglienti rispettose dell’ambiente e della natura e di costruire veri prodotti turistici che accompagnino le strutture ricettive con itinerari per il trekking, il cicloturismo, che siano anche legati alla storia del territorio” ha commenta­to l’assessore regionale Loredana Capone in sede di presentazione delle progettualità.E buone notizie giungono anche per la valorizzazione delle Isole Tremiti che sono tra le 57 realtà che beneficeranno del nuovo Fondo per gli investimenti nelle isole minori, fortemente voluto in legge di Bilancio dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia. Il Fondo ha una dota­zione di 14,5 milioni di euro per l'anno 2020, di 14 milioni di euro per l'anno 2021 e di 13 milioni di euro per l'anno 2022 e finanzierà progetti di sviluppo infrastrutturale o di riqualificazione del territorio; è destinato a 57 isole mi­nori, corrispondenti a 39 comuni, di questi 33 integralmente isolani e 6 par­zialmente.“Le isole minori, cosi come le aree interne, le aree di montagna, quelle a rischio spopolamento devono essere la nostra priorità assoluta - ha spiegato Boccia -. Se è vero che le aziende private investono principalmente nelle aree più sviluppate del Paese per la densità di popolazione, di busi­ness e di varie attività economiche, diventa sempre più evidente la neces­sità per lo Stato di sostenere le aree in ritardo di sviluppo che meritano la stessa attenzione. Le isole minori hanno la massima attenzione dello Sta­to. Dal 2020 il Fondo sarà ripartito per sostenere nuovi investimenti. Chi vi­ve nelle isole minori non può essere considerato un cittadino con minori di­ritti” ha concluso il ministro.