Il Gargano disse che

Monte S. Angelo/ Riflessi sull’anima. Cercando di lavorare bene e di voglia. Incontro-scontro di Cesare Pavese col suo tempo


Monte S. Angelo/ Riflessi sull’anima. Cercando di lavorare bene e di voglia. Incontro-scontro di Cesare Pavese col suo tempo StampaEmail 
  Frutto di oltre due anni di assiduo impegno, il Saggio si basa principalmente sulle lettere, personali e redazionali, i diari ed i Saggi dello Scrittore torinese, la cui attività – con al centro il suo lavoro presso la Einaudi, iniziato contestualmente con la nascita della Casa Editrice– è costantemente inquadrata nel periodo storico che l’ha vista nascere. Pubblicato dalle Edizioni Tracce di Pescara, il Saggio risulta piuttosto corposo – 614 pagine, più Note e Bibliografia – per le ampie citazioni dei testi pavesiani, essenziali per dimostrare la tesi di fondo, tendente a far uscire l’Autore torinese dai tanti cliché in cui è stato via via racchiuso e a evidenziarne la complessa e ricca personalità, che ne fanno uno dei punti di riferimento culturale e letterario della prima metà del ‘900. La 4^ di copertina riporta una parte della Prefazione del noto poeta e saggista romano Plinio Perilli: Poderosa e documentata, ma soprattutto intrigante, appassionata -e nondimeno lucida, neutrale, cioè finalmente imparziale – questa lunga monografia su Cesare Pavese colma forse un dovere d'attenzione nuovo, e assolutamente contemporaneo (in pieno abisso tecnocratico d’insipienza da Terzo Millennio, quasi d'analfabetismo “di ritorno” della nostra grande Storia, ergo Civiltà letteraria), dopo i decenni, viceversa,romantico-esistenzialisti delle vere e proprie incottature pavesiane: insomma i poderosi innamoramenti “generazionali” degli anni (50 e “60, fino almeno agli “80... In effetti, Il mito Pavese, lungo saggio e sorvolo esegetico (ma pressoché apologetico) di Armanda Guiducci, uscì nel1967... Il libro di Piemontese è davvero bello e importante, poderoso, ispirato e documentatissimo, diremmo rapinoso: noi vi ci siamo immersi con grande piacere, perché è un saggio, ripetiamo, di sicuro, indiscutibile valore. Utile anche per rimettere a posto la posizione diciamo “tardo-novecentesca” dell'autore dei Dialog/ai con Leucò, di Lavorare stanca e de La luna e i falò... - ma questa volta al vaglio del nuovo secolo, ebbene sì, dell'era del Web. Un libro, questo, che davvero ci voleva, dopo anni di stanca appunto del mito pavesiano, e dopo una sorta di impigrito accomodamento coi peccati veniali o mortali del Novecento - che in realtà ancora in parte sopravvivono. Angelo Piemontese