NOTIZIE UTILI/ Bollette dell’elettricità più leggere per le aziende. C’è tempo fino al 30 giugno per ottenere il reddito di emergenza. Il datore di lavoro non può obbligare i dipendenti a sottoporsi ad esami diagnostici.
Stampa Email Al via la riduzione per le bollette dell’elettricità per un ammontare complessivo di 600 milioni di euro. Il provvedimento riguarda le utenze non domestiche connesse in bassa tensione. Ai piccoli esercizi commerciali, laboratori artigiani, bar, ristoranti, studi professionali e servizi con potenza superiore a tre kW, per il trimestre maggio-giugno-luglio, viene azzerata la quota relativa alla potenza e applicata solo una quota fissa di importo ridotto senza alcuna riduzione del servizio effettivo in termini di potenza disponibile. Per 3,7 milioni di clienti non domestici il risparmio si attesterà comunque tra il 20% e il 30% della spesa totale della bolletta. C’è tempo fino al 30 giugno 2020 per ottenere il reddito di emergenza valido per due mesi che varia da un minimo di 400 euro mensili fino a 840 se il nucleo comprende un componente disabile. La domanda va presentata esclusivamente per via telematica tramite il sito dell’Inps, accedendo con SPID, credenziali Inps, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta di identità elettronica; patronati, (Cisl, ecc.); centri di assistenza fiscale. Il richiedente deve possedere residenza in Italia, reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio; patrimonio mobiliare, al 31 dicembre 2020 inferiore a 10.000 euro, innalzato di 5.000 euro per ogni figlio a carico fino ad un massimo di 20.000 euro in caso di presenza di persona disabile nel nucleo familiare; un ISEE, attestato dalla DSU valida al momento della presentazione della domanda, inferiore a 15.000 euro. Solo un italiano su 2 (il 51%) andrà questa estate in vacanza. Aumenteranno del 9% i servizi di ristorazione, dell’8% le strutture ricettive. La pandemia si farà sentire anche sui mezzi di trasporto. Aumento dei biglietti del 15% sugli aerei e del 12% su navi e traghetti. Una vacanza di 10 giorni arriverà a costare complessivamente fino al +20 % in più rispetto allo scorso anno. Il bonus vacanza varato dal Governo potrebbe non bastare a coprire gli aumenti. Il datore di lavoro non può obbligare i propri dipendenti a sottoporsi ad esami diagnostici e in particolare quelli sierologici. L’ha stabilito il Garante della Privacy che ha affermato: «Le visite e gli accertamenti, anche ai fini della valutazione della riammissione al lavoro del dipendente dopo la quarantena, devono essere posti in essere dal medico competente o da altro personale sanitario, e, comunque, nel rispetto delle disposizioni generali che vietano al datore di lavoro di entrare in possesso di dati sensibili che riguardano la salute dei dipendenti». Niente più maxi conguagli in bollette per consumi relativi ad anni passati. L’Arera, recependo una norma prevista dall’ultima legge di Bilancio, ha chiarito che dal primo gennaio 2020 i clienti di energia e gas e gli utenti del servizio idrico integrato possono «in ogni caso» eccepire la prescrizione per importi fatturati relativi ai consumi più vecchi di 2 anni. Da qui la necessità che i gestori integrino l’informativa ai clienti allegata alle fatture, anche in caso di procedure di messa in mora. Hanno diritto al rimborso coloro che per il periodo in cui non hanno potuto frequentare palestre e impianti sportivi a durante l’emergenza sanitaria. La domanda di rimborso può essere presentata al gestore dell’impianto sportivo entro trenta giorni dalla conversione in legge del Decreto Rilancio. Il gestore può rilasciare, in alternativa al rimborso, un voucher di pari valore utilizzabile solo presso la stessa struttura ed entro 1 anno dalla cessazione delle misure di sospensione dell’attività sportiva. Chi ha difficoltà a pagare prestiti, leasing o altre forme di credito con restituzione rateale fino a tutto il mese di settembre 2020 non sarà segnalato alla Centrale dei rischi. Potranno così accedere, senza essere classificati «cattivi pagatori», alle agevolazioni del Governo su mutui e prestiti. Viaggi, vacanze, eventi culturali, ludici e sportivi, l’emergenza Coronavirus sta causando molte cancellazioni in questi settori e a farne le spese sono soprattutto i consumatori. La recente normativa consente agli operatori del settore turistico di emettere un voucher - in luogo del rimborso - per «ristorare» viaggi, voli e hotel cancellati per circostanze eccezionali e situazioni soggettive connesse con l’emergenza da Covid-19. Tale compensazione può sostituire il rimborso senza la necessità di una corretta accettazione da parte del consumatore. L’AGCM ha affermato che il rimborso è un diritto dei viaggiatori e invitato il Governo ad agire di conseguenza. L’operatore può legittimamente offrire un buono, ma a condizione che i viaggiatori non siano privati del diritto al rimborso in denaro. Affinché i voucher possano essere considerati una valida e affidabile alternativa, essi dovrebbero presentare alcune caratteristiche, quali una copertura assicurativa per il possibile fallimento del tour operator o del vettore e il diritto al rimborso in denaro se alla scadenza del voucher il consumatore non avrà usufruito dello stesso. Parte la prima causa pilota per danni da coronavirus. Ad avviarla in Tribunale il Codacons, per conto di una cittadina residente nel Frusinate che prima ha perso la madre a causa del Covid-19 e poi, dopo essere risultata positiva al virus, è stata ricoverata ed intubata per gravi complicazioni polmonari, e tuttora è costretta a sottoporsi a controlli e visite periodiche. «Con tale azione - spiega il Codacons - si chiede il risarcimento dei danni subiti dalla donna a causa del contagio sia per il danno biologico, per il periodo di ricovero e intubazione, sia per il danno non patrimoniale, per lo stress subito a causa del contagio che ha portato la signora a vivere in un costante stato di paura e che ancora oggi la limita negli spostamenti e nelle relazioni interpersonali».