I Santi patroni di Vico del Gargano - San Valentino e la Madonna del Rifugio. Domenica i festeggiamenti alla madonna del Rifugio il cui titolo compare a Vico nel 1759 come protettrice dell’Accademia degli Eccitati.
Stampa Email Vico del Gargano venera, come santi protettori, San Valentino e la Beata Vergine Maria, invocata come Madonna del Rifugio la cui festa si appresta a celebrare come ogni anno l’ultima domenica di giugno. Nessun documento ne attesta storicamente la costituzione a patrona della città. Un segno della sua venerazione è comunque presente, mezzo secolo prima della dedicazione al Cuore Immacolato di Maria rifugio dei peccatori (1805). Nel 1759, si costituiva in Vico del Gargano l’Accademia degli eccitati Viciensi, i signori accademici eleggevano loro protettrice Santa Maria del Rifugio: Norme dell’Accademia e sua Protettrice, Cap. I - Par. III In segno di osservanza i signori Accademici unir si devono due volte per ciascun anno nella chiesa di santa Maria del Rifugio per celebrare le sue lodi, una nel giovedì della settima di Passione per la memoria de’ suoi dolori, l’altra nel 2 Luglio, o alli 15 di Agosto per celebrarla piena di grazia e ricolma di gloria in cielo. L’istituzione di San Valentino a patrono dell’Università di Vico avvenne nel 1618 in sostituzione del precedente San Norberto con l’approvazione dell’Arcivescovo Annibale Ginnasio. Dalle diverse fonti storiche e della tradizione è nota la circostanza delle avverse condizioni climatiche, dovuta al susseguirsi di rigidi inverni, che danneggiavano i raccolti e le coltivazioni degli agrumi, alle quali gli abitanti di Vico del Gargano e non solo erano dediti, in maniera sempre più preminente, circostanza che favorì “l’avvicendamento” dei due santi. Il fatto storico avvenne in data antecedente le prescrizioni della normativa canonica, promulgata il 23 marzo 1630 da papa Urbano VIII con il “Decretum super electione sanctorum in patronos”. La Chiesa Madre è sta per secoli l’unica chiesa parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine Assunta -ab immemorabili- e fu solennemente consacrata il 10 novembre 1675 dall’allora Arcivescovo Vincenzo Maria Orsini. L’invocata protezione della gente e la devozione popolare hanno reso, nei secoli, particolarmente solenne la festività della Beata Vergine Maria. Nella comunità il culto mariano, ha nel tempo assunto particolare rilievo, attestato fra l’altro dalla presenza del santuario -extra moenia- dedicato a S. Maria Pura. Lei è invocata dal popolo, nelle chiese di Vico del Gargano, sotto i diversi titoli di Madonna: di Misericordia o ad Nives, del Suffragio, delle Grazie, del Carmelo, della Consolazione e del Buon Consiglio. Con il titolo di Madonna del Rifugio Lei è invocata quale protettrice del paese ed è festeggiata – nell’attualità- l’ultima domenica di giugno. Nel tempo di preparazione alla festa liturgica e nella solenne processione Maria porta con sé “la chiave simbolo della città”. Le fonti storiche e la tradizione nulla ci rivelano sulla sua costituzione a Patrona che, dobbiamo ritenere anch’essa ab immemorabili; tantomeno riusciamo a sapere se sia stata indicata una definizione come aeque principales (ugualmente principali) o, compatroni principales (patroni principali) con San Valentino o con San Norberto, anche quest’ultimo festeggiato in giugno. Poiché, Maria è la madre di nostro Signore Gesù Cristo, nei cieli gode del posto privilegiato accanto al Figlio suo; prima di tutti i Santi ed anche del nostro San Valentino al quale, senza mancargli di venerazione, dobbiamo far precedere nell’invocare la Divina protezione Maria Madre e Rifugio di noi i suoi figli. Il Santo Patrono e la Festa Secondo la tradizione molte città e paesi, hanno scelto il Santo Patrono perché si ritiene che abbia vissuto o sia passato da quel luogo onorandolo della sua presenza; in altre realtà la scelta del Patrono è legata a particolari eventi di Grazia (come liberazione da guerre, carestie, peste ecc.) o a bisogni economici e sociali come nel caso di Vico del Gargano. Il ricordo della memoria liturgica del Santo è preceduto dalla novena o dal triduo che aiutano il popolo di fedeli a conoscere la vita del Santo e a comprendere bene anche il significato di “patrono”, che gli è conferito nei confronti della comunità. La preparazione alla festa del Patrono aiuta a percepire questa presenza attiva, che presiede, nel bene e nella virtù secondo la volontà divina, alla vita degli abitanti del paese. Il potere di un santo patrono, deve essere sempre vissuto in modo tale che elevi i fedeli a vivere per il Signore secondo i suoi comandamenti, a immagine di come Maria ha vissuto la sua esperienza terrena assieme a Giuseppe a suo figlio Gesù. La comunità di fedeli, nella ricorrenza del Santo Patrono, organizza per tradizione la Festa con manifestazioni civili, culturali, ricreative e in particolare, con la cosiddetta “fiera”: manifestazione caratterizzata dalla presenza di venditori itineranti di varie merci. In questo periodo estivo, in presenza della pandemia, la nostra fede non potrà manifestarsi nel modo tradizionale in onore della Beata Vergine, attraverso la festa solenne a la processione che non c’è dato celebrare. Ci accorgiamo così, del vuoto creatosi e di quanto sia importante il senso della festa in una comunità, come elemento di una normalità che oggi ci manca. Quest’anno impegniamoci a rendere la festa patronale colma del nostro affetto alla madonna del Rifugio, che in molte occasione avremo invocata in questi mesi. Ritroviamoci assieme come vera comunità di fede per celebrare la nostra lode e chiediamo a Lei di aiutarci a vivere una vera solidarietà fraterna, necessaria in questo tempo particolare. Nicola Parisi