Il Gargano disse che

U Spacch d’ Rus’nell (Lo Spacco di Rosinella)Michele Delli Santi


U Spacch d’ Rus’nell (Lo Spacco di Rosinella)Michele Delli SantiQuando si attraversa un tratto del Lungomare Cristoforo Colombo a Vieste, di fronte al bellissimo scoglio del Faro di Sant'Eugenia (o Sant’Eufemia), si può notare un particolare emblematico, che sta a significare quanto amore ci mettevano una volta i nostri amministratori quando si accingevano a "varare" una nuova opera.Se avessero voluto, poteva-no deviare benissimo il per-corso della strada e l'opera sarebbe oltretutto costata di meno. Invece crearono un piccolo ponte sulla strada con un muretto su cui ci si può tranquillamente affacciare e ammirare il rigurgito del mare e delle onde che si infrangono in questo cunicolo. Simultaneo a questo spetta-colare entrare dell'onda mari-na, si sente il profumo del mare che inebria e si ode la sua canzone, la canzone del mare, l'onda che si infrange, sibila e rigurgita in questo piccolo grande scenario natu-rale, nel quale, concentrando la mente, ci si sente traspor-tati negli abissi del mare, quasi ad udire il canto delle Sirene. Forse sapevano i nostri amministratori antenati che così agendo avrebbero allieta-to le nostre attività sensoriali, della vista, dell'odorato, dell'u-dito, ma soprattutto della mente che in quella cavità, originatasi dal moto ondoso, spazia nell'immensità del mare, coinvolgendo anche i nostri amorevoli sentimenti. Quante piccole leggende sono sorte e fiorite su questo angusto antro, che, buone o cattive che siano, hanno colo-rato quei marosi spumosi che, quando incalza un fortunale, fuoriescono, inondando chi si avvicina al suo cospetto. In verità, il nome "Spacch d' Rus'nell" altro non è che un antro in cui, per un ven-tennio circa, ha dimorato un vi vai o di coz z e ( ti po "tarantine"), tenuto e gestito da una certa ROSINA, che tutti chiamavano "RUS'NELL", prozia dei fratelli Fabrizio (Mattiucc' e Mas'nucc', i sta-gner) il cui soprannome tutt'oggi è configurato in "i Rus'nell". U Spacch d’ Rus’nell (Lo Spacco di Rosi-nella) a Vieste aprile 2002Non importa per quanto tu lavori: ci sarà sempre qualche cosa che devi finire. E ci saranno sempre cose che lascerai incompiu-te, anche se dovessi campare fino a 100 anni.Il motivo per cui non ho problemi a guarda-re in faccia la realtà della morte è che non la considero una limitazione.Se sei consapevole che potrebbe arrivare in qualsiasi istante, diventa irrilevante, perché vivi ogni momento facendo esattamente quello che vuoi fare.Keith Haringpittore e scrittore statunitense