Il Gargano disse che

8 Luglio/ FILOSOFIA


8 Luglio/ FILOSOFIA   Stampa Email  
  «Filosofia» significa in verità: essere in cammino. Le interrogazioni e le do­mande sono per essa più essenziali delle risposte, e ogni risposta viene nuo­vamente e continuamente rimessa in questione. KARL JASPERS Honoré de Balzac, nel suo romanzo La pelle di zigrino, dichiarava: «La chiave di tutte le scienze è indiscutibilmente il punto di doman­da. Dobbiamo la maggior parte delle grandi scoperte al "Come?". E la saggezza della vita consiste nel chiedersi, a qualunque proposito, "Perché?"». Qualcosa del genere c'è anche nella definizione di «filo­sofia» che ci ha lasciato un importante pensatore tedesco, Karl Ja­spers (1883-1969), nella sua opera intitolata appunto Introduzione alla filosofia (1953). È molto suggestiva l'idea che il vero amore per la sa­pienza (tale è il valore del vocabolo greco «filosofia») sia l'«essere in cammino». Già Platone nell'Apologià di Socrate ci ammoniva che «una vita senza ricerca non mette conto d'essere vissuta». Le rispo­ste non dovrebbero essere approdi comodi, ma tappe di un ulteriore percorso verso la Verità suprema e piena che è infinita. Uno scrittore francese contemporaneo, Christian Bobin, afferma­va che «verità è ciò che arde. Essa non è tanto nella parola definitiva, è negli occhi, nelle mani, nel silenzio. La verità sono occhi e mani che ardono in silenzio». Il Salmista invita nella luce di Dio a vedere altra luce, in una sorta di continuo pellegrinaggio colmo di sorprese. Ciò che ai nostri giorni si è perso è proprio questa ansia della scoper­ta, il fremito della ricerca, il coraggio di andar oltre il luogo comune. Ci si ciba di slogan pubblicitari, ci si accontenta di modeste eviden­ze. Sono, invece, le grandi e ultime domande a mettere in moto l'ani­ma e a dar senso alla vita. Gianfranco Ravasi