La battaglia dei resort per i contributi della Regione. Contenzioso del 2013. Da un lato Torre Caccaro e Torre Maizza, dall’altro due hotel del Gargano
Stampa Email Da una parte ci sono due fra i resort più conosciuti della zona di Savelletri, dall’altra, invece, due alberghi del Gargano. I primi hanno chiamato in causa gli altri e soprattutto la Regione Puglia contestando la legittimità della graduatoria redatta per la distribuzione dei contributi del bando “Turismo di qualità”. Una storia che si trascina da sette anni e che coinvolge anche altre strutture. Almeno 54 quelle che hanno partecipato all’avviso della Regione e che ora dovranno essere formalmente informate del contenzioso con un avviso per pubblici proclami e cioè con la pubblicazione sul sito della Regione del ricorso che ha dato vita al contenzioso e della decisione non ancora definitiva del Tar. La storia comincia nell’agosto nel 2013 quando viene pubblicato il bando “Turismo di qualità” per l’assegnazione di contributi per le assunzioni fatte dalle aziende, strutture ricettive in particolare, che operano sul territorio. Il finanziamento complessivo è di 400 mila euro ed è ad esaurimento. Con il bando «l’amministrazione si pone l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo, puntando sulla qualità dei servizi e individuando nel settore del turismo una leva fondamentale per lo sviluppo regionale». Praticamente le aziende che chiedono il contributo devono dimostrare di aver proceduto con regolari assunzioni. Al termine dell’esame delle domande l’ufficio Occupazione e cooperazione della Regione elabora una graduatoria. Ed è questo il punto, finito al centro della guerra di carte bollate. Torre Coccaro e Masseria Torre Maizza hanno portato la questione dinanzi ai giudici del Tar, contestando l’elenco delle strutture ammesse al contributo, chiamando in causa due hotel del Gargano e soprattutto puntando l’indice contro il provvedimento dell’ufficio Occupazione, datato ottobre 2015, che individua nella presentazione incompleta o tardiva dei documenti richiesti (le buste paga dei dipendenti per i quali si richiede il contributo) motivo di esclusione. «Taluni profili del ricorso introduttivo, se ritenuti fondati, comporterebbero il superamento, da parte della ricorrente, di numerosi concorrenti ammessi che la precedono nella graduatoria» scrivono i giudici della seconda sezione pronunciandosi sulle richieste di annullamento dell’elenco presentata dai due resort e ordinando per questo la pubblicazione del ricorso e del provvedimento con il sistema dei “pubblici proclami” sul sito della Regione. Un sistema, usato raramente, che consente a più soggetti, in questo caso a tutte le strutture che hanno partecipato al bando e che sono state ammesse ai finanziamenti, di essere informate del contenzioso e quindi di avere la possibilità di difendersi. Qualora infatti i ricorsi di Masseria Coccaro e Masseria Torre Maizza, dovessero essere accolti la graduatoria dovrà essere rivista e alcune società, aggiudicatane dei finanziamenti, potrebbero essere chiamate a restituire i contributi. Il bando prevedeva l’erogazione di 500 euro per ciascuna mensilità della busta paga (sino ad un massimo di 1.500 euro) di ogni lavoratore assunto a tempo pieno e determinato a partire dal primo maggio 2013. Gabriella De Matteis repubblicabari