Il Gargano disse che

Al via il progetto pilota ForGargano. Per la tutela delle specie boschive autoctone


Al via il progetto pilota ForGargano. Per la tutela delle specie boschive autoctone   Stampa Email  
  “La sicurezza idrogeo­logica del Paese è strettamente connessa alla ma­nutenzione dei territori montani, dove è indispens­abile creare le condizioni per la permanenza del pre­sidio umano”. Cosi’ Fran­cesco Vincenzi, presiden­te dell’Associazione nazi­onale dei consorzi di boni­fica ed irrigazione (Anbi), che prosegue: “Per questo guardiamo con particolare attenzione al progetto pi­lota ForGargano, che inter­essa lo sperone d’Italia”. Ha preso il via, con il posizionamen­to di trappole a ferormoni soprattutto per gli insetti defogliatori, il progetto pilota ForGargano, finanziato dalla Regione Pug­lia nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Ne e’ sog­getto capofila il Consorzio di bonifica montana del Gargano, in partenariato con l’ente Parco nazionale del Gargano, l’Universi­tà’ di Foggia (dipartimento di Agraria) ed alcuni soggetti privati. L’obbiettivo del progetto, che interessa l’area fra Ischitella e Vico del Gargano, è quello di implementare sistemi e metodi innova­tivi per migliorare la redditività’ delle aziende agricole, fornen­do loro gli strumenti per rendere più efficienti e remunerative le attività boschive. In tal modo - si legge in una nota - verrà pro­mossa la valorizzazione e la tutela delle risorse forestali, favoren­done il mantenimento e la cura, in osservanza del Piano del Par­co, delle linee di gestione delle Aree “Natura 2000” e delle linee guida per la Gestione Sostenibile delle Risorse Forestali e Pasto­rali nei Parchi Nazionali. La novità del progetto è il coinvolgi­mento diretto di aziende agricole che saranno istruite sulle rica­dute anche economiche di una corretta gestione del patrimonio boschivo: dalla produzione di energia per autoconsumo, alle at­tività turistiche fino al restauro delle foreste, utilizzando piante ed arbusti locali (roverella, cerro, faggio, pino d’Aleppo, orniel­lo, biancospino), nonché applicando tecniche di ingegneria nat­uralistica con importanti ricadute sull’equilibrio idrogeologico. “Se la valorizzazione forestale - commenta Massimo Gargano, di­rettore generale di Anbi - fa parte degli asset di quei Consorzi di bonifica chiamati a gestire i territori alti anche in Calabria, Si­cilia, Toscana, Emilia Romagna, altrettanto deve dirsi per i tan­ti boschi planiziali, creati da enti consortili nelle aree di pianura. Unitamente alle oasi naturalistiche compongono quella missione ambientale che ha un’importante complemento nel Piano di Adat­tamento ai Cambiamenti Climatici, presentato da Anbi con oltre 3.800 progetti definitivi ed esecutivi, capaci di creare quasi 55mila posti di lavoro con un investimento di circa 11 miliardi di euro”. “Il progetto ForGargano - sottolinea il presidente del Consorzio di bonifica montana del Gargano, Eligio Giovan Battista Terrenzio - ben si coniuga con un’altra importante iniziativa dell’ente, os­sia il progetto pilota per la valorizzazione della filiera legno-bos­co-energia: sono due strumenti, che potranno sinergicamente ga­rantire la tutela dei pregevoli ecosistemi del promontorio in un quadro di sviluppo economico, sostenibile e responsabile”.