Il Gargano disse che

"Il cigno di Peschici", la vita di Michele Carpentieri in un libro di Angelo Piemontese


"Il cigno di Peschici", la vita di Michele Carpentieri in un libro di Angelo Piemontese Stampa Email
E' in distribuzione l'ultimo lavoro editoriale di Angelo Piemontese dal titolo "Il cigno di Peschici - La tragica vicenda umana del maestro-poeta Michele Carpentieri (1881-1910)"Nato ad Accadia – allora in Provincia di Avellino –  il 3 Maggio 1881, Michele Carpentieri.il 22/10/1897 sposa Danza Candida, sua cugina, che però muore dopo appena cinque mesi di matrimonio, a sedici anni. Nel 1907 risulta incluso nelle liste elettorali di Peschici, dove insegna come Maestro Elementare Superiore. Qui muore, per problemi cardiaci, il 22 Ottobre 1910.Oltre ad articoli di giornale e racconti apparsi su "I diritti della scuola” di Roma, Carpentieri ha pubblicato "Frammenti e Notti fantastiche" (poesie), "Quando il fuoco è spento" (romanzo). Nel 1913 l’amico Fini ha dato alle stampe la raccolta poetica "Sinfonie dell’anima".Frutto di lunghe ricerche in archivi e biblioteche, il libro ricostruisce in forma narrativa la breve esistenza di una personalità ricca di interessi culturali e umani, di cui si era persa la memoria.Volendo, però, evitare il limite di una fredda e arida esposizione, l’Autore ha preferito dare la parola ai due protagonisti sopra richiamati. Così Michelantonio Fini è il narratore esterno, che riannoda i fili della vicenda, e Carpentieri stesso riporta le proprie vicende in una sua immaginaria Autobiografia, ritrovata dal suo amico sacerdote. È un espediente letterario – usato, del resto, dal nostro stesso Maestro/Poeta – indispensabile per colmare le lacune e per vivacizzare il racconto. Oltre che a presentarsi con caratteri tipografici diversi, le due parti hanno un’altra differenza: i capitoli dell’Autobiografia di Carpentieri sono numerati, per consentire al lettore di orientarsi con più facilità nel progressivo dipanarsi della storia di una personalità singolare e, per tanti versi, affascinante.Insieme alla biografia di Carpentieri, il libro ricostruisce l’ambiente storico-sociale di Peschici, lo stato della scuola e della letteratura italiana fra fine ‘800 ed inizi ‘900 e soprattutto il singolare sodalizio del Trio d’amicizia, composto dallo stesso Maestro, da Michelantonio Fini, sacerdote di Rodi Garganico, appassionato di archeologia e storia, autore di saggi sul nostro Promontorio, ed Alfredo Petrucci, nativo di Sannicandro Garganico, narratore, poeta, pittore, noto a livello nazionale. I tre si riunivano sulle balze odorose di Peschici bella e discutevano di letteratura, scambiandosi pareri sulle loro opere.In ricche Appendici, Piemontese riporta poesie e brani del Maestro e dei suoi amici, ne ricostruisce il profilo e fa due proposte: al Comune di Peschici di intitolare una strada a Carpentieri ed una lapide nel Cimitero dove è stato sepolto, e alle amministrazioni comunali dei tre comuni garganici, insieme al Parco Nazionale del Gargano, affinché istituiscano un Parco letterario, che ne valorizzi l’opera, visto che loro si sono sforzati di far conoscere il nostro Promontorio. In proposito, il libro riporta un intervento sul Gazzettino del Gargano del 1° Giugno 1912, in cui Fini invita a visitarne le bellezze. Con altre iniziative parallele, il Parco letterario arricchirebbe l’offerta turistica del Gargano, arretrata in tale ambito rispetto ad altre zone italiane.