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Ciclismo, è l'anno del Giro d'Italia: dal Gargano ai Monti Dauni uomini e donne protagonisti


Ciclismo, è l'anno del Giro d'Italia: dal Gargano ai Monti Dauni uomini e donne protagonisti   Stampa Email  
  Se il Giro d’Italia uomini raggiungerà il Gargano con la tappa di Vieste del 10 ottobre, il Giro Rosa animerà le strade e i borghi dei Monti Dauni con le due tappe finali: la Castelnuovo della Daunia-San Marco la Catola e con il circuito dei Monti Dauni che prevede partenza e arrivo a Motta Montecorvino. In programma nove tappe, fra cui una cronometro a squadre inaugurale in quel di Grosseto, per un totale di 975,8 chilometri, con partenze e arrivi dislocati tra Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia, dove si disputerà il gran finale a Motta Montercorvino. Venerdi 18 settembre 8^ tappa Castelnuovo della Daunia-San Marco la Catola di 91 kmCon l’ottava tappa il giro si sposta in Puglia, precisamente nella provincia di Foggia. Si parte da Castelnuovo dove nei dintorni è pieno di sorgenti di acque sulfuree che alimentano l’attuale centro termale. Si passa per Lucera per arrivare a San Marco la Catola piccolo paese dell’entroterra foggiano tipico borgo medievale caratterizzato da strade strette e vicoli.Questa è la frazione in linea più corta del Giro, con i suoi 91,5 chilometri. L'arrivo, però, è collocato in salita ai 670 m.s.l.m. di San Marco La Catola ed è valido anche come G.P.M. di seconda categoria. Il Giro Rosa 2020 si potrà decidere su queste strade..  Sabato 19 settembre 9^ tappa Motta Montecorvino-Motta (Circuito dei Monti Dauni) Motta Montecorvino è un paese incastonato nella natura incontaminata e selvaggia dei boschi ai piedi del Subappennino Dauno. Tipico paesino di montagna dalle abitazioni in pietra e con il tetto spiovente. Finale in circuito per il “Giro Rosa 2020”. Le atlete rimaste in gara si daranno battaglia per 109,9 chilometri disegnati sulle strade di Motta Montecorvino. Il circuito di gara, da ripetere per 4 volte, è ricco di saliscendi e prevede la difficile scalata verso Motta Montecorvino (645 m.s.l.m.). Il traguardo è anche valido come G.P.M. di terza categoria.