Il Gargano disse che

ScuolaPuglia/ 152 mila banchi monoposto. E per le supplenze boom di domande.


ScuolaPuglia/ 152 mila banchi monoposto. E per le supplenze boom di domande. Già assegnate 2.400 cattedre, 188 mila richieste di disponibilità all’insegnamento»   Stampa Email  
  La scuola pugliese riapre il 24 settembre, al tempo del Covid 19, tra incognite e preoccupazioni, ma anche con qualche certezza. Almeno sui numeri su cui pende, per le supplenze, la diffida dei sindacati al Ministero sulle graduatorie supplenti. Ci sono 67 milioni di euro in più su un totale di 151 milioni di euro per coprire l’organico straordinario Covid; 2.400 cattedre già assegnate ai docenti di vario ordine e grado, da maggio a settembre, graduatorie definite per le supplenze con 188mila domande pervenute, di cui 60 mila solo a Bari; 3mila utilizzazioni, assegnazioni provvisorie e posti in deroga effettuati per il sostegno; 152mila richieste validate di banchi monoposto, sedie e sedute innovative. La dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Puglia, Anna Cammalleri, snocciola numeri e fatica. È sfinita, lei e i suoi collaboratori sono al lavoro senza soluzione di continuità. Ma non demorde. «Dallo scorso mese di maggio - spiega - con le nomine di quota 100, per un contingente di 600 posti, fino al primo settembre, per un contingente di circa 1.800 posti abbiamo effettuato le nomine in ruolo del personale docente». Le graduatorie per le supplenze, tanto attese dalla scuole per poter rispondere alle esigenze anche in relazione all’emergenza, sono state chiuse martedì scorso. Cammalleri fa sapere di aver «adottato ieri il decreto di riparto delle risorse stanziate dal Governo per l’organico sulla riapertura, pari a 151 milioni di euro circa, agli uffici territoriali che ne cureranno a breve la distribuzione». Anche le nomine dei direttori dei servizi generali e amministrativi, dei collaboratori e dei dirigenti scolastici sono a posto, comprese le reggenze. Le scuole, attraverso i Pon edilizia e i finanziamenti statali e comunali, sono alle prese con lavori di edilizia leggera per allargare gli ambienti e garantire il distanziamento necessario per tornare in aula in sicurezza. «In queste ore – spiega Cammalleri - stiamo intervenendo con Demanio e Protezione civile per acquisire nuovi ambienti da utilizzare ad uso scolastico». Insieme all’Anci Puglia, l’ufficio scolastico regionale si sta occupando anche dei finanziamenti legati all’affitto di locali per fare lezione, laddove è necessario. «Tale riscontro è in corso con particolare riguardo al primo ciclo scolastico», rivela Cammalleri che spiega anche che «sono in corso interlocuzioni con la regione Puglia per la definizione di ulteriori interventi in regime di sussidiarietà». Insomma, tutto sarebbe sotto controllo. Eppure la preoccupazione c’è.  «Le risposte tecniche per affrontare l’emergenza ci sono e la didattica integrata aiuterà notevolmente il nuovo percorso scolastico – dice Renato De Robertis, docente di Lettere del Vivante di Bari, con oltre 1200 studenti – il problema è che questa è tutta teoria che deve impattare con la realtà. Le indicazioni dal punto di vista sanitario sono utilissime, ma in concreto sono preoccupato per la loro applicabilità in toto. Stiamo entrando in una terra ignota, da verificare step by step». Intanto, la scuola si mette già alla prova. Molti istituti hanno deciso di spalmare i corsi di recupero durante l’anno. Linda Cucumazzo, preside dell’Istituto comprensivo De Marinis di Carbonara confida nell’organico Covid per avere personale docente e non, sufficiente per poter rispettare le regole, ma, soprattutto, «l’esperienza del Covid – dice - può farci costruire una scuola nuova, uscendo dallo spazio classe inteso in senso classico. Tant’è che ho chiesto anche una tensostruttura».