Confagricoltura/ “Agriturismi e borghi hanno salvato il turismo”
Stampa Email «Il cambio di abitudini e di offerta del settore, ancor prima dell’epidemia, ha messo al primo posto, anche nel settore viaggi, lo sviluppo sostenibile economico, ambientale e sociale dei territori. Gli agricoltori sono da sempre custodi della tradizione e della cultura delle campagne». Lo ha messo in evidenza Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura) in occasione della giornata mondiale del turismo che si celebra domani, dedicata quest’anno a quello rurale. «La ricerca di spazi aperti ben si sposa con questa evoluzione, in qualche modo accelerata dalla pandemia. L’offerta unica delle 24.000 imprese agrituristiche italiane - ha continuato Congionti - consente di riscoprire le campagne, i paesini, i borghi e i percorsi meno conosciuti; un vero patrimonio che può costituire la leva per la ripartenza dell’intero settore turistico». Il bilancio dell’estate, dopo i mesi di fermo e nonostante la forte riduzione di matrimoni ed eventi, è stato in molti casi superiore alle aspettative. «La richiesta di distanziamento - ha rimarcato il presidente di Agriturist - ci ha spinto ad incrementare le nostre attività all’esterno. Punteremo sempre di più sulle ciclovie, sulle ippovie, sui cammini religiosi, sui sentieri naturalistici e sulle fattorie didattiche. Offriamo luoghi incontaminati, attività in campagna accompagnate da cibo e vino ottimi. Questa caratteristica ha consentito alle nostre imprese di diventare un segmento importante dell’offerta turistica italiana».