Il Gargano disse che

“Non siamo eroi, abbiamo paura e siamo stanchi anche psicologicamente”. Lo sconforto della primaria del Pronto soccorso


“Non siamo eroi, abbiamo paura e siamo stanchi anche psicologicamente”. Lo sconforto della primaria del Pronto soccorso di Foggia Di Redazione 7 Novembre 2020 Apertura Caporaletti: “Fa rabbia veder morire di covid-19 persone che non avevano patologie pregresse. Veder morire di covid-19 persone nel pieno della vita e senza patologie non curabili”Condividi suFacebookTwitterInvia per email
“Fa rabbia. Veder morire di covid 19 chiunque. Veder morire di covid 19 persone che non avevano patologie pregresse. Veder morire di covid 19 persone nel pieno della vita e senza patologie non curabili. Vedere gli operatori sanitari distrutti cercare di tirare fuori comunque le forze necessarie. Vedere piangere un medico che assiste tanti, troppi pazienti sofferenti. Vedere i segni delle mascherine (solchi ed escoriazioni) sui volti degli operatori (si, perché i nostri dpi non equivalgono alle mascherine chirurgiche di cui si lamentano tutti)”. Inizia così lo sfogo di Paola Caporaletti, primaria del Pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia.Sui social ha raccontato la frustrazione degli operatori sanitari al tempo del Covid. “Fa rabbia. Sentire, in tutto questo, parole di minaccia e denuncia contro gli operatori sanitari. Fa rabbia perché non siamo eroi, abbiamo paura; siamo stanchi fisicamente e provati psicologicamente. Ci ammaliamo anche noi. Abbiamo già vissuto il passare dagli encomi alle denunce i mesi scorsi. Fa rabbia perché vivo oggi quello che speravo non accadesse, quando ad agosto sembrava che si facesse terrorismo nel chiedere con insistenza che fosse mantenuto il distanziamento sociale, usata la mascherina e seguite le poche regole che avrebbero consentito di mantenere i risultati raggiunti”, conclude la Caporaletti.