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Puglia riaprono le scuole ma i pediatri di famiglia: «Tenete a casa i vostri figli» Emiliano: «Ora preferibile la dad» Nigri (Fi


Puglia riaprono le scuole ma i pediatri di famiglia: «Tenete a casa i vostri figli»Emiliano: «Ora preferibile la dad»Nigri (Fimp): in questo momento la Dad è l’unica alternativa possibile, troppi contagi tra gli alunni G. Flavio Campanella09 Novembre 2020   
  AAA    BARI - I pediatri pugliesi si infilano nel varco dell’ordinanza del presidente Michele Emiliano lanciando un messaggio inequivocabile: «Cari genitori, non mandate i vostri figli a scuola». Del resto, erano stati proprio loro a indurre il governatore della Puglia a chiudere gli istituti (fino al 24) prima del dietrofront parziale che di fatto ha lasciato alle famiglie la scelta di far studiare gli alunni di primaria e media in presenza oppure da remoto fino al 3 dicembre. «Sono i dati forniti dalla Asl di Bari - spiega Luigi Nigri, vicepresidente nazionale della Fimp, la federazione italiana dei medici pediatri - a dimostrare che ha funzionato evitare che gli alunni tornassero in classe. Sia chiaro un aspetto: i pediatri non sono per principio contrari alla frequenza. Ci mancherebbe. Ma in questo momento il decorso dell’epi - demia e il sistema di tracciamento non consentono di avere un’alternativa alla Dad. Noi apprendiamo in gran parte da genitori e studenti la positività degli scolari, a dimostrazione degli attuali limiti del contact tracing». La posizione è pressoché unanime tra i medici di base. 
Caos scuola e Covid in Puglia, ministra Azzolina vs Emiliano: «Ritiri l'ordinanza» «Non polemizzo, ma collaboro»  «Purtroppo - continua Nigri - non abbiamo ancora attivato il sistema di test rapidi per bloccare sul nascere i casi sospetti. Sembra che ci siano, ma in numero inadeguato. Resta poi da stabilire quanti pediatri interverranno e quali saranno le sedi dei punti di prelievo. Nei nostri ambulatori non è possibile sia perché in molti casi non sono adeguati, ma soprattutto perché la priorità è mantenere gli studi in sicurezza per le altre esigenze. Molto più praticabile è andare in sedi apposite. Risulta che si stia pensando ai distretti ed eventualmente a locali che alcuni sindaci hanno messo a disposizione. Vedremo. Di sicuro è fondamentale organizzarsi al meglio perché altrimenti torneremo al punto di partenza. La ripresa dell’attività scolastica oggi riproporrebbe l’emergenza nel giro di una settimana». Maria Chironna, biologa e responsabile del laboratorio di Epidemiologia Molecolare e di Sanità Pubblica del Policlinico, è dello stesso parere. «Il ritorno in presenza - dice - è un rischio in questo momento. E lo dico con la consapevolezza del grosso colpo che si rischia di dare a un mondo, quello della scuola, che meritava certamente di essere salvaguardato. I danni che il lockdown ha prodotto e può produrre su bambini e adolescenti sono inenarrabili e documentati. Ma la tutela della salute di tutti viene prima. La scuola è stata messa in crisi anche dalla fragilità del sistema che ruota intorno: trasporti, organizzazione, carenze strutturali, mancata pianificazione, penuria di personale per garantire un modo diverso di fruizione della formazione. Certo che la didattica a distanza è una sconfitta. Ma in emergenza è almeno un tentativo di non generare gap nella formazione che sarebbero incolmabili». IL GOVERNATORE EMILIANO: «Faccio mio l’appello dei pediatri: evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica. Scegliete, se possibile, la Dad, e da casa - sia pure con tutti i limiti - cercate di fare il possibile, fino a quando i dati epidemiologici non scenderanno». E’ l’appello rivolto alle famiglie dal presidente della Regione Puglia, nel giorno in cui gli istituti pugliesi - elementari e medie - devono riaprire per effetto della decisione di venerdì scorso del Tar della Puglia ha sospeso l’ordinanza della Regione che aveva disposto la dad in tutte le scuole a partire dalle elementari. Dopo la decisione del Tar, il presidente della Regione ha emesso una nuova ordinanza che dispone la possibilità per le famiglie di scegliere se avvalersi della didattica in presenza o di quella digitale. E oggi il governatore pugliese ha ribadito l’invito a preferire la didattica a distanza. «Noi - ha continuato Emiliano - dobbiamo tenere bassi i contagi. E’ quello che dicono i medici, ed è quello che dice lo stesso governo nel momento in cui manda a casa tutti gli studenti delle superiori», perchè lo stesso governo «ritiene la didattica in presenza pericolosa, quindi ha deciso di tenere a casa quegli studenti più grandi che possono fare un pò meglio la didattica a distanza». «La dad non è perfetta - ha aggiunto - però è uno di quegli strumenti previsti dal governo e dal ministro Azzolina per il piano anti-covid. Quindi la mia ordinanza che sono stato costretto ad adottare perché il Tar ha sospeso la mia decisione di tenere completamente bloccata la didattica in presenza, non fa altro che applicare le stesse regole che la ministra Azzolina ha dato alla scuola». «La mia ordinanza dice solo questo: realizzate ovunque, anche dove non ci siete ancora riusciti, la didattica a distanza. Cercate di farla bene, potrebbe essere utile non solo in questo momento di terribile picco. Ma consideriamo anche che, oltre al fatto che ci sono in questo momento moltissimi bambini positivi al Covid, ci sono migliaia di altri bambini in quarantena che non possono andare a scuola. «Se la Dad non funziona bene, è il diritto allo studio di quelli che sono in quarantena a non essere garantito. Quindi la Dad va realizzata, fare questa polemica significa polemizzare contro una scelta legittima che la stessa scuola ha fatto».