Il Gargano disse che

Cerignola, arriva sul mercato la «salsa» prodotta nel ghetto Salsa Bakhita, le coltivazioni nel centro S.Giuseppina Redazione F


Cerignola, arriva sul mercato la «salsa» prodotta nel ghettoSalsa Bakhita, le coltivazioni nel centro S.Giuseppina Redazione Foggia27 Novembre 2020   
  AAA    Incontro per la presentazione di «Salsa Bakhita», la passata di pomodoro  ottenuta da pomodori coltivati sui terreni del centro «Santa Giuseppina Bakhita», gestito dalla Caritas diocesana e situato in contrada «Tre Tioli» più noto come «ghetto Ghana» nelle campagne di Cerignola. L’attività è stata realizzata in collaborazione con la cooperativa sociale «Pietra di scarto» di Cerignola, da sempre in prima linea nell’azione di lotta al caporalato sul territorio. La cooperativa nello specifico si è occupata della gestione agricola, caratterizzata dall’assunzione regolare di persone provenienti da percorsi di giustizia e situazioni di fragilità, come nel caso di Justice e Bernice, marito e moglie, che si sono occupati della conduzione del campo, dalla piantumazione alla raccolta.«È stata un’esperienza intensa» afferma Pietro Fragasso che della «Pietra di scarto» è il presidente «proprio come immaginavamo. Quando abbiamo deciso di coltivare pomodori a “Tre Titoli” sapevamo di doverci confrontare con delle costanti contraddizioni, come vedere i nostri lavoratori tutelati e coccolati, mentre attorno a noi si manifestava la negazione della dignità delle persone. Tuttavia ha avuto un senso, per quanto complesso, raccontare la lotta allo sfruttamento in un luogo che di sfruttamento è alimentato, soprattutto a causa di una filiera produttiva ed economica malata».«Questo prodotto» dichiara don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana «per noi rappresenta il riscatto di uomini e donne finalmente libere dallo sfruttamento e protagoniste di un lavoro dignitoso». Alla presentazione, oltre a don Pasquale Cotugno e Pietro Fragasso, hanno partecipato anche mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano; Antonio Palieri, responsabile del centro «Santa Giuseppina Bakhita»; e Stefano Campese, coordinatore del progetto Sipla.