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Puglia, Emiliano insiste sulle scuole: si va verso la proroga dell'ordinanza L’assessore alla Salute incontra i vertici del mond


Puglia, Emiliano insiste sulle scuole: si va verso la proroga dell'ordinanza L’assessore alla Salute incontra i vertici del mondo scolastico regionale. Ma la linea non cambia: ci sono troppi contagi Massimiliano Scagliarini30 Novembre 2020   
  AAA    BARI - I genitori degli alunni delle scuole elementari e medie pugliesi potranno continuare a tenere i figli a casa, chiedendo di poter usufruire della didattica a distanza sincrona. La Regione è infatti intenzionata a prorogare l’ordinanza che scade giovedì, in concomitanza con il Dpcm. Il presidente Michele Emiliano intende mantenere in piedi il parallelismo: se il governo lascerà tutto com’è rinviando al 7 gennaio la riapertura in presenza delle superiori, anche la Regione manterrà tutto inalterato.Oggi l’assessore alla Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, tornerà a incontrare i rappresentanti del mondo della scuola per fare il punto della situazione. Contro l’opzione della Dad sincrona si sono schierati sia il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che l’associazione dei presidi e le principali sigle sindacali del settore. Tuttavia, fanno notare fonti della Regione, il mondo della scuola esprime anche sensibilità diverse. E l’ordinanza in vigore - sempre secondo la Regione - ha acquistato forza dopo il pronunciamento del Tar di Bari che la ha indirettamente avvalorata. Tutto dipende, dunque, da cosa accadrà nelle prossime 48 ore. Se il governo - come ormai pare scontato - manterrà inalterati i vincoli attuali fino a dopo le feste, in attesa di una ulteriore discesa della curva dei contagi, la Regione non vede motivi per discostarsi dalla linea tracciata fino a oggi. Altro discorso è - su questo verterà il confronto con il mondo della scuola - la possibilità tecnica di garantire la Dad sincrona, possibilità che nei fatti non esiste in nessuna scuola d’Italia: è impossibile, infatti, che da casa si riesca a seguire in collegamento audio-video tutto ciò che avviene in classe. Il risultato è una situazione a macchia di leopardo in cui, in generale, a chiedere la Dad sono soprattutto i genitori degli alunni di scuola media mentre alle elementari si continua a preferire la didattica in presenza. Ma il punto di vista di Emiliano è che in una situazione come quella attuale, in cui i contagi fanno paura, le famiglie debbano avere il diritto, se lo ritengono, di non mandare i propri figli a scuola pur vedendo garantito il diritto all’istruzione. Il 28 ottobre la Puglia aveva imposto la Dad in tutte le scuole, scatenando l’ira del ministero e di buona parte dei docenti. Subito dopo è arrivato il Dpcm (quello attualmente in vigore) che per le zone arancioni ha imposto la sospensione della didattica in classe soltanto per le scuole superiori. Il 6 novembre il Tar di Bari, chiamato in causa da un gruppo di genitori e da una associazione di consumatori, ha sospeso il provvedimento con un decreto monocratico, ma subito dopo la Regione ha emanato la nuova ordinanza (quella che scade il giovedì) motivata sulla base dei dati epidemiologici: la dinamica dei contagi analizzata dalle Asl mostrerebbe infatti che le scuole hanno un impatto non secondario nella diffusione del virus, e la sospensione (almeno parziale) della didattica a distanza ha contribuito all’abbassamento della curva dei contagi. Ma sulle scuole ormai da settimane è in corso un confronto aspro tra famiglie favorevoli e contrarie al provvedimento, e non aiutano la chiarezza nemmeno le pronunce contrastanti dei tribunali amministrativi di mezza Italia (ad esempio in Campania) che, di fronte a decisioni sostanzialmente simili a quelle della Puglia, hanno emanato valutazioni del tutto differenti.