Il Gargano disse che

Manfredonia, “Allungare il molo di levante per la sicurezza dei pescherecci” Un pescatore è caduto in mare ed è stato salvato a


Manfredonia, “Allungare il molo di levante per la sicurezza dei pescherecci”Un pescatore è caduto in mare ed è stato salvato a fatica
Fonte: gabbiano manfrediAUTOREManfredonia, 12/12/2020 – “NON è la prima volta e non sarà l’ultima, occorre intervenire prolungando il molo di levante per garantire la sicurezza del porto, non possiamo mettere a repentaglio i nostri pescherecci”. I pescatori sono arrabbiati. La burrasca che si è abbattuta nei giorni scorsi sul porto ha causato serie difficoltà ai pescherecci ormeggiati lungo le banchine del porto commerciale di Manfredonia. Il forte vento di scirocco che da sud sale verso il golfo, penetra nel bacino portuale agitando le acque al punto da mettere a repentaglio gli ormeggi e quindi i natanti.OLTRE una cinquantina di motopesche sono state costrette, tra mille difficoltà e rischi (un pescatore è caduto in mare ed è stato salvato a fatica), di rifugiarsi nell’attiguo porto turistico “Marina del Gargano” che ha l’imbocco più protetto dai venti del sud. Una situazione di grave pericolo che mette in agitazione i pescatori. “La storia si ripete: in pericolo sono le nostre imbarcazioni” rileva stizzito l’armatore Michele Conoscitore. “Molti di noi siamo stati costretti in tutta fretta a mettere in salvo i pescherecci nel porto turistico. Oltre ai pericoli incombenti, siamo stati costretti a sbrigare pratiche burocratiche e sopportare costi aggiuntivi per il ricovero dei pescherecci. Non si può accettare – protesta – che una flottiglia peschereccia che ha un suo porto debba essere costretta a transitare sia pure occasionalmente in un altro per motivi di sicurezza”.
LA RICHIESTA che i pescatori avanzano in coro è quella del prolungamento del molo di levante di circa un duecento metri per mettere in sicurezza il bacino portuale. “E’ un problema che si ripete periodicamente e che come associazione abbiamo denunciato in passato” interviene con una nota Enrica Amodeo, presidente dell’Associazione culturale e politica “Manfredonia Nuova” ricordando i danni della mareggiata del 2019. “Il porto commerciale – dettaglia – non offre un giusto riparo dai venti di scirocco alle imbarcazioni ormeggiate costringendo gli armatori a trasferirle altrove affrontando rischi e oneri straordinari. Occorre con urgenza provvedere alla messa in sicurezza del porto commerciale”.ESCLUSO il comune che non ha competenza sul porto, e la Capitaneria di porto che ha ben altre competenze e che in ogni caso, come ha confermato il comandante Giuseppe Turiano, “Abbiamo in ogni caso segnalato l’esistenza del problema sicurezza”, ad essere direttamente e operativamente interessata è l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale.
AUTORITA’ portuale che il problema sicurezza del porto di Manfredonia lo ha in agenda. “Purtroppo il porto di Manfredonia non è dotato del piano regolatore” – ha dichiarato alla Gazzetta il presidente Ugo Patroni Griffi. “I problemi della portualità di Manfredonia sono tanti” rileva. “Stiamo cercando di dare una accelerata alla redazione di un piano regolatore portuale senza del quale non è possibile fare alcun intervento. Nella progettazione che andremo ad elaborare inseriremo anche la variante al molo di levante del porto commerciale. Non è cosa semplice, occorrono studi e rilievi. Poi naturalmente occorreranno i finanziamenti”. E qui si aprono scenari imperscrutabili. Quel che continua a mancare e da decenni, è una politica di sostegno al porto (anche al porto) che veda accomunati quanti eletti ai vari livelli dell’apparato pubblico, in una battaglia comune.Michele Apollonio