Manfredonia/ Pesca del novellame, più controlli. Il regolamento dell’Unione Europeo è rigido, ecco perché bisogna evitare gli abusi
Il grande dispiegamento di polizia, carabinieri e guardia costiera ha fatto pensare che qualcosa di grave stesse avvenendo sulla banchina di Tramontana del porto di Manfredonia. A rendere il colpo d’occhio ancora più impressionante era la presenza sul molo di diverse decine di pescatori che, tenendosi debitamente a distanza tra loro e indossando le mascherine, hanno voluto capire in cosa fosse coinvolto un motopeschereccio della flottiglia sipontina intercettato al largo e scortato in porto da uno dei gommoni veloci a supporto del pattugliatore multifunzione che i questi giorni sta effettuando controlli lungo la costa organica per contrastare la pesca illecita a tutela dell’ambiente e della fauna marina. A bordo dell’imbarcazione da pesca, i militari avevano trovato una cassetta con circa 3 chili di novellarne e per escludere o confermare che si trattasse di bianchetto (la neonata di sarda la cui cattura è vietata dal Regolamento europeo 1967/2006) hanno imposto l’inversione di rotta e il rientro a terra richiedendo anche 1’intervento del veterinario dell’Asl di Foggia. Tutto bene quel che finisce bene, poiché si trattava effettivamente di rossetto, come aveva asserito il comandante dell’equipaggio. L’Alphia minuta, questo il nome scientifico, è un avannotto di 4-5 centimetri di lunghezza e presenta livrea trasparente con riflessi rosacei da cui il nome. La sciabica, che si contraddistingue per il sacco maglia stretta definito velo, è un attrezzo da tempo bandito perché gravemente dannoso per l’ecosistema marino in quanto rastrella qualsiasi tipologia di prodotto ittico, non permettendo così la riproduzione. Il disciplinare europeo consente la pesca di novellarne ma secondo modalità regolamentate a livello locale e nazionale che definiscono i limiti massimi di pesca per imbarcazione rispettando i cicli ri- produttivi delle diverse specie ai fini del ripopolamento. La pesca del rossetto è oggetto di deroga rispetto ai regolamenti UE che vietano l’uso della sciabica a meno di tre miglia dalla riva. Alle imbarcazioni autorizzate è vietato detenere attrezzi differenti da quelli consentiti e la stessa imbarcazione deve sottostare a precise normative. La stagione di pesca va da novembre a marzo con un numero massimo di uscite per stagione pari a 60 giorni. Regole e divieti che anche i pescatori della marineria sipontina hanno imparato ad osservare, eccetto qualche irriducibile contravventore.AMV