Il Gargano disse che

LE 67 "CANDELINE" NEL CIELO


LE 67 "CANDELINE" NEL CIELO
67 anni fa , dopo una lunga e sofferta malattia, saliva al cielo Don  Antonio Spalatro. Un prete umile, pio, silenzioso e soprattutto dedito al bene spirituale e fisico dei suoi concittadini, in particolar modo della sua parrocchia, quella del SS. Sacramento.Su Don Antonio  sono state spese tante parole e mentre la gente comune che ha vissuto ( o vive ancora) negli anni della sua vita sacerdotale lo ha subito proclamato santo nei propri desideri, la Chiesa non è troppo lontana dal promulgare le eroiche e sante virtù di questo nostro caro ed illustre concittadino. La fase diocesana del processo di canonizzazione sappiamo che è stata conclusa già da qualche anno. Quella della causa dei Santi che si tiene a Roma, è ancora in esame ma la data di chiusura non dovrebbe essere ancora troppo lontana, come ci diceva piu' volte Don Giorgio Trotta, deceduto recentemente, "Signore, rendetemi convinto che la santità è l'unica arma necessaria del prete."Scriveva Don Antonio nel suo diario sul quale, quasi ogni giorno, annotava il suo cammino spirituale e quasi si confidava con le sue pagine per avere conforto e consiglio.In effetti il mondo ha bisogno di preti santi e Vieste ha bisogno di preti che sappiano imitare il suo esempio. Oggi stiamo vivendo in un clima di "semi scristianizzazione" che, se dovuta al benessere sociale e alla pandemia, e' dovuta anche all'esempio a volte non sempre edificante . Don Antonio voleva essere un seme che sapesse marcire per dare il proprio frutto.IN occasione dell'anniversario della sua scalata verso il cielo e per supplicare Dio perché si compia a breve il desiderio di noi tutti quale quello di vederlo agli onori degli altari,il 27 agosto,nella cattedrale di Vieste, si e tenuta una celebrazione "particolare" della Santa Messa.