Il Gargano disse che

Quella volta di Berlinguer sul Gargano (e a Foggia). La Capitanata e gli anni di piombo La IV Conferenza nazionale agraria


Quella volta di Berlinguer sul Gargano (e a Foggia). La Capitanata e gli anni di piombo
La IV Conferenza nazionale agraria del Partito comunista italiano, svoltasi il 2 e 3 aprile 1976 a Pugnochiuso e il 4 a Foggia, con una straordinaria manifestazione in piazza Cavour, fu la prima occasione in cui Enrico Berlinguer venne a Foggia da Segretario del partito.Fu un avvenimento politico di enorme importanza, ma anche una vicenda emblematica del tempo che si viveva.«La maggiore preoccupazione che avemmo, nei giorni della conferenza, fu come assicurare al meglio la vigilanza – ha scritto Pietro Carmeno – per la sicurezza dei partecipanti e la protezione del compagno Berlinguer.C’era un clima teso in cui si paventava l’azione del terrorismo. E per la località prescelta, c’erano punti esposti da tenere sotto controllo: il percorso Foggia-Vieste e la stessa area di Pugnochiuso esposta da un lato al mare e dall’altra a una zona boschiva. Andai a discutere insieme al compagno Di Gioia della questione in questura, chiedendo invano l’intervento della Capitaneria di porto di Manfredonia per una vigilanza lato mare. Concordammo alla fine un piano coordinato con un nostro servizio d’ordine autonomo. Ne fu responsabile il compagno Di Gioia vice segretario della federazione. Mentre l’organizzazione in città fu curata dal compagno Sabino Colangelo membro della segreteria».
«La presenza di Enrico Berlinguer alla Conferenza – racconta Severino Cannelonga – inorgoglì la Federazione provinciale di Foggia del PCI e nel contempo preoccupò per i tanti problemi che si dovevano affrontare».L’organizzazione dell’evento presentava difficoltà di vario genere sia per lo svolgimento della Conferenza sia per la manifestazione conclusiva, a cominciare dalla predisposizione del servizio d’ordine.
«Compagni di diversi comuni – continua Cannelonga – furono incaricati di questo compito, a incominciare da quelli di Lucera, capeggiati da Peppino Papa, che erano sempre organizzatissimi in tutti i sensi fino al Cacc’e Mmitte che, portato in damigiane, veniva offerto anche a Berlinguer che assaggiava appena. Ma tra i lucerini vi erano anche diversi cacciatori… e quindi la vigilanza fu perfetta».Berlinguer non partecipò alla prima giornata della Conferenza, a causa di importanti impegni politici. Tra l’altro, l’accordo sul testo della nuova legge che disciplinava l’interruzione volontaria della gravidanza stava saltando, perché il giorno prima la Dc, con i voti del MSI, aveva approvato in Parlamento il testo dell’art. 2, in una formulazione diversa e più restrittiva, rispetto a ciò che aveva già concordato e votato.La Conferenza agraria ebbe un’eco notevole nel Paese e la manifestazione conclusiva in piazza Cavour è stata tra le manifestazioni politiche più affollate di sempre.
La manifestazione a piazza Cavour (foto Carella)«L’entusiasmo fu eccezionale. Berlinguer – rivela Cannelonga – era felicissimo ed espresse, pubblicamente, un grande apprezzamento. Andammo a pranzo al “Cicolella”, presente tutto il gruppo dirigente della Federazione. E lì per la prima volta verificammo il già noto comportamento di Berlinguer a tavola: pochissimo cibo e vino, cordialità e riservatezza, attenzione a tutto quello che si diceva. Invitammo a pranzo anche il cantautore Matteo Salvatore che cantò alcune tra le sue più belle ballate dedicate alle lotte e alle sofferenze dei braccianti poveri e dei diseredati dell’assolata Capitanata. Berlinguer apprezzò molto e tutti vedemmo materializzarsi il lungo cammino di conquiste realizzate dai lavoratori meridionali».
l’articolo su “l’Unità” del 3 aprile 1976 (clicca per ingrandire)Le testimonianze sono tratte daSeverino Cannelonga, A venti anni dalla scomparsa di Berlinguer. Quelle tre volte di Enrico a Foggia, Sudest, n. 0, ottobre 2004.Pietro Carmeno, La volta che strappai le carte al ministro… Frammenti di memoria lungo il ‘900, Edizioni del Rosone, 2014. Condividi: