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Il Manfredonia torna a casa, riecco lo stadio Miramare. Grandi ambizioni per il futuro del club Di Saverio Serlenga 3 Febb


Il Manfredonia torna a casa, riecco lo stadio Miramare. Grandi ambizioni per il futuro del club  Di Saverio Serlenga 3 Febbraio 2022 Immediato TV  Si lavora anche ad un restyling della struttura. Il presidente D’Alba: “Percorso sicuramente partito in salita che però ora lascia intravedere solo scenari positivi”       Condividi su FacebookTwitterInvia per email    Dopo tanto peregrinare, il Manfredonia Calcio torna a giocare tra le mura amiche. Domenica prossima 6 febbraio nella gara con il Canosa, valida per il torneo di Eccellenza, la formazione biancoceleste ritroverà il manto sintetico del Miramare.“Una notizia che rincuora tutti – ha dichiarato il neo presidente Michele D’Alba – in un periodo così difficile per lo sport e non solo. Questo risultato va consegnato alla prima squadra che con impegno e sacrificio ha giocato fuori casa su un terreno neutro e senza il sostegno dei propri supporters e che sta lavorando per chiudere il campionato portando a casa il miglior risultato possibile. Ma soprattutto – prosegue -, lo dedichiamo ai nostri cittadini, ai nostri tifosi e ai ragazzi della Gradinata Est Manfredonia che non hanno mai fatto mancare la loro presenza, oltre ogni avversità”.“Un plauso, accompagnato da un doveroso ringraziamento, va al presidente Tisci, che al netto delle condizioni favorevoli della struttura, e con la sua personale visita presso la nostra struttura, ha ben compreso e sposato lo spirito costruttivo e fattivo della nostra società. Un percorso – dichiara ancora D’Alba – sicuramente partito in salita che però ora lascia intravedere solo scenari positivi”. Intanto proseguono senza sosta le attività tecnico-burocratiche relative alla progettualità per il riammodernamento e rifunzionalizzazione del campo sportivo che per il prossimo autunno restituiranno alla città di Manfredonia un gioiello in termini sportivi e agonistici. “Un grazie ai sindaci di Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo e Troia, e alle rispettive società sportive – conclude il presidente del Donia – per averci ospitato fino ad oggi”.