Il Gargano disse che

Parco del Gargano, i cinghiali non rispettano il codice stradale La progressiva «colonizzazione» del territorio


Parco del Gargano, i cinghiali non rispettano il codice stradale La progressiva «colonizzazione» del territorio e i pericoli soprattutto di notte per gli automobilisti.  Nell’area protetta si registra un nuovo incidente che è costato la vita a un noto imprenditore locale     
  703412 Marzo 2022 di Maurizio Tardio    Come corsari a quattro zampe, i cinghiali si sono impadroniti dell’entroterra garganico. Le loro esplorazioni sono iniziate molti anni fa. Era la fine degli anni settanta, quando un vasto incendio nell’azienda Faunistico venatoria “Testa del Gargano” in località Santa Tecla a Vieste di proprietà dell’Eni, provocò la fuoriuscita dei primi esemplari di ungulati, che vivevano nella zona ristretta della riserva viestana. D’allora è iniziata la colonizzazione del Promontorio: il cinghiale in breve tempo, anche per la sua elevata capacità riproduttiva, ha invaso i boschi della Foresta Umbra per poi spingersi sempre più verso i centri abitati, facilitati dal progressivo spopolamento delle campagne. Una condizione che ha generato una transumanza non prevista che ha raggiunto livelli preoccupanti negli ultimi tempi per la grande quantità di esemplari adulti che attraversano sentieri, tratturi e strade asfaltate. Qualche giorno fa era capitato a un’insegnate impattare con la sua auto contro un grosso cinghiale, finendo per essere aggredita appena scesa dall’auto. Ora si deve registrare la morte dell’imprenditore Luigi Turco. Una morte che ha suscitato la reazione di molti rappresentanti politici. A cominciare dall’eurodeputato Massimo Casanova, che a Lesina - città di origine dell’imprenditore deceduto - ha posto la sua residenza garganica. «In qualità di europarlamentare chiederò al gruppo regionale Lega di attivarsi per ottenere subito un tavolo istituzionale per affrontare il problema allargato a tutti i sindaci del Gargano e ai soggetti ulteriori che in qualche modo detengono porzioni di competenza, compresa Anas, Provincia e Parco del Gargano, dal quale mi giunge notizia che ha triplicato le spese per gli indennizzi a danni colturali, a conferma della recrudescenza del fenomeno», ha detto Casanova. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Ledonardis: «Il problema del transito dei cinghiali sulle strade e che, oltre a provocare danni all’agricoltura e agli allevamenti di bestiame, come denunciato più volte dagli operatori del settore, rappresentano un grave pericolo per la circolazione stradale. La Regione ha il dovere di agire una volta per tutte, a cominciare dalla possibilità di dare la caccia ai cinghiali con tempistiche più ampie». Infien, per il parlamentare di M5S, Giorgio Lovecchio: «Non è possibile attendere altre vittime innocenti.Anas e Parco devono prendere provevdimenti immediati con transennamento dell’intera arteria e corridoi ecologici per il transito degli animali». (ha collaborato M. Lauriola)