Il Gargano disse che

Scienza contro fake news Fabiola Gianotti nel laboratorio Cern di Ginevra Fabiola Gianotti nel laboratorio Cern di Ginevra


Scienza contro fake news                
Fabiola Gianotti nel laboratorio Cern di Ginevra Ho avuto una lunga conversazione illuminante con Fabiola Gianotti. La dottoressa Gianotti, come sapete, è al suo secondo mandato alla guida del Cern di Ginevra, Centro europeo di ricerche nucleari. Ha una radice materna siciliana, una formazione umanistica, si è diplomata in pianoforte, ama le arti e ha - nel parlare – una costante vena di ironia. Ironia, autoironia e leggerezza sono sempre un bel segno: stanno nel girone di ritorno, nel cammino della conoscenza. E’ anche, Gianotti, una fisica delle particelle. Si parlava di come si scopre la verità, se la verità esiste: se ci sia un metodo. Lei ha detto certo, due volte: la verità esiste, e c’è un metodo. Poi, sorridendo, ha aggiunto: si potrebbe dire che la scienza è l’antidoto alle fake news, alle menzogne. Ma non i risultati della scienza, formule e scoperte. No, non la fine del viaggio: l’inizio. “Il metodo scientifico è un procedimento che parte dal dubbio e arriva all’evidenza. Questo, sarebbe indispensabile conoscere. Come si fa, non dove si arriva”. C’è un grande equivoco, mi pare, nel discorso pubblico: mettere a confronto posizioni contrapposte è proposto come il modo “onesto”, “corretto” di procedere. Offrire a tutti tribuna. Solo che il “metodo” funziona così solo alle primissime battute. Strada facendo le ipotesi contrarie alla verità vengono escluse. Per esempio: se io bombardo una casa e uccido tutti il primo passo è verificare che la casa sia stata bombardata e i morti siano morti. Chiarito questo, l’ipotesi “l’aggressione non esiste” esce dal campo per sempre. Esiste uno che invade e uno che è invaso. Da lì si procede. Con fatica ma senza alibi, senza interessi in campo, senza ipocrisia.