Il Gargano disse che

Giovani che non studiano e non lavorano, i Fratelli della Stazione attivano laboratori per la formazione professionale


Giovani che non studiano e non lavorano, i Fratelli della Stazione attivano laboratori per la formazione professionale  Di Francesco Gasbarro 6 Aprile 2022 Lavoro  Entrambi i progetti prevedono attività esperienziali e corsi destinati a giovani tra i 15 e i 35 anni. Le attività nel Centro Diurno “Il Dono”        Condividi su FacebookTwitterInvia per email
 In tutta Italia sono in aumento in NEET. Si tratta di una sigla mutuata dalla lingua inglese che identifica quei ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione. Anche a Foggia i numeri sono importanti, per questo i Fratelli della Stazione hanno pensato a delle attività per assicurare delle competenze a questi ragazzi. La maggior parte di loro hanno bisogno di inclusione sociale e prendere parte ad un processo di rafforzamento del senso comunitario. Sono questi gli obiettivi dei due progetti che godono del sostegno di Fondazione Vodafone Italia e di Unicredit Foundation. I CORSI. Entrambi i progetti prevedono laboratori esperienziali e corsi professionali destinati a giovani tra i 15 e i 35 anni. Presso il Centro Diurno “Il dono” di Foggia (via Petrone, 14) si terranno laboratori su Office, e-commerce, Web application, Social network, Privacy in Internet & Fact checking. A questi si aggiungeranno i corsi professionali, già attivati con enti accreditati per varie categorie: grafico digitale, pizzaiolo, panettiere, sartoria, parrucchiere, estetista, OSS, assistente alla poltrona, assistente alla segreteria, Sviluppatore Java, Sviluppatore Microsoft/Dot Net, Sviluppatore software Salesforce, Food & Beverage, Operatore Industria 4.0. LE EMERGENZE SOCIALI. Si tratta, quindi, di iniziative di fondamentale importanza in una città come Foggia che registra, tra le altre, due forti emergenze sociali: il costante aumento di NEET che né studiano né lavorano e la diffusione dell’illegalità, anche nelle fasce giovanili. Da qui, la volontà di far emergere le potenzialità di soggetti comunemente emarginati e sviluppare nei giovani l’importanza del rispetto del bene comune come principio di legalità.