Il Gargano disse che

Paolo Maria Rocco Di Paolo Farina - 23 Giugno 2022 Poeta, traduttore, narratore Prima di ogni altra parola che presenti


Paolo Maria RoccoDiPaolo Farina-23 Giugno 2022   
Poeta, traduttore, narratorePrima di ogni altra parola che presenti e spieghi quel che può, la parola alla poesia: 
La nota porta forse un altro nomese suona discordante con il tempolineare, e anche se supera il confinedell’extratemporale. È il puntosospeso del decorso, forseInfinitesimale, l’improvvisoche s’incunea nel presentee lo isola da ciò che non è ancoraente? È la perennità divinae immota che arriva semplicementedove sta? È forse il dito della manoche stampa sul fortepiano il timbro dell’eternità? Un rumore impercettibileall’orecchio umano, l’alto tono, come primo disse Damiano, della forzasopra di noi vitale che sovrintendeall’esistere e al divenire nel silenziooltremondano? Forse neanche serve, dicilo sguardo per avvertire la dimensioneastratta della vicenda che il finito elevaall’infinito: anche il fiore che ho posatorivivrà sulle tue labbra, al ritmo rarefattod’altra esistenza in vita, l’anima separatain un tempo senza forma né durata. La poesia è tratta dalla più recente silloge poetica di Paolo Maria Rocco, “Temi e Variazioni”. Letture critiche ne hanno sottolineato la rilevanza dello stile poetico e dei contenuti che aprono alla Poesia nuovi orizzonti di indagine tematica e di ricerca linguistica.«La produzione di Rocco ha al suo centro la ricerca sul valore polisemico della parola -ha scritto il critico letterario Carlangelo Mauro-, di una sua sacralità che nasce dal rigore “di un attento  compitare”, come leggiamo in Temi e variazioni; in diversi testi di questo libro, il “tu” cui il poeta si rivolge è una presenza femminile inserita in un discorso metaletterario; viene quindi ad essere la poesia stessa: “Vertiginosa altezza da cui mi guardi / e sai che senza te io nell’abisso / non ho altre muse, noto che arrivano / da frequenze radiofoniche diffuse / notizie dell’avvento d’un nuovo mondo” (p. 58). Ricerca che nelle intenzioni dell’autore mira a contrapporsi ad un livellamento espressivo sulle formule più generiche, anonime, e che assume un valore universale, profetico sulla comunicazione dell’Era della globalizzazione. Al J. Moran ha scritto opportunamente che nella poesia di Rocco “è questione di fede. Nei suoi Canti le cose accadono su un piano verticale, tra cielo e terra”. Discorso analogo si può fare per Temi e Variazioni in cui l’originalità della cifra stilistica consente di individuare il nucleo fondante della parola in quella tensione al sacro nel cosmo e nell’io che da Holderlin attraversa tutto un filone di poesia contemporanea; scrive P.M.Rocco: «Non sono freddi i venti / oltre Borea, c’è un alito divino / che s’accende, un sacro fuoco che arde / ancora nel giardino». Premiati in Italia e all’estero i suoi libri tra i quali la raccolta di poesie “I Canti” (2016, Ed. Bastogi), il romanzo di formazione/storico “Virginia, o: Que puis-je faire?” sulla vita di Guido d’Arezzo, inventore della notazione musicale, che s’intreccia con l’esistenza a noi contemporanea della giovane pianista americana, Virginia (2015, Bastogi edizioni); il volume “Divina e altri racconti” (2017), e le raccolte poetiche “Bosnia. Appunti di viaggio e altre poesie” (2019, Edizioni Ensemble), e “Temi e variazioni” (2021, Ed. Il Foglio). Alla cultura balcanica ha dedicato “Antologia di poeti contemporanei dei Balcani” (2019, LietoColle Ed.), “Izet Sarajlić, per Sarajevo. Vita e poesia”, e la traduzione di Predrag Finci, “La stazione e il viaggiatore” (2022, Ed. Il Foglio) Da “Bosnia. Appunti di viaggio e altre poesie” C’è luce ancora abbastanza sulla costaper vedere il colore delle pietre rilucentie della torba preziosa nei tuoi occhi. La foggiaè di paesaggio che muta dal fondo del lago,di natura un’effusione che s’adegua. Il cielodalla mia parte, che tu lo sappia, grondaun sospetto di pioggia, si dileguada nubi altezzose che vanno di fretta.Indignate dal tono incurante del ventoche ciarla di piante e di frondeciarla invitanti che frullano prontea vestirsi da nude amanti. Un soffio possenteconteso dai nobili piani e dagl’umiliranghi complotta, vortica in spireirrisolte, l’ordine si rivolta: le nubison basse, son protese le frasche, tuttelo vogliono, giusto un sospiro le tocca, più prestodiventa l’afflato folata, il giorno è la nottedi cui tutto spariglia, trabocca di terranell’aria un che di meraviglia: ora la voltaè una brocca inclinata che versa di gocceun’armata. Sul litorale la sabbia è un mantellostellato che ondeggia nella brezzae si fa pensiero alato nei pressi dell’approdo. Studi e articoli sul lavoro di Paolo Maria Rocco sono apparsi in “Bosniaci.net” (Rivista culturale dei Bosniaci della diaspora), “Barbarico Yawp”, “Franco Abbruzzo.it – Giornalisti per la Costituzione”, “Frequenze Poetiche”, “Isole-Dantebus”, “Educazione&Scuola” online, “Kvaka-Rivista di letteratura” e “Lupiga” (Riviste letterarie croate), “Oubliette Magazine”; “Oδός/Odos-Blog di Cultura” (Istria, Fiume, Dalmazia); “Osservatorio Balcani/Caucaso-Transeuropa”; “PEN-Bosnia”; “SIEM-Specom-Società italiana per l’Educazione musicale” (Macerata), “Euterpe”, “VivereUrbino – quotidiano della Città e del Territorio”; e su quotidiani di informazione nazionali “Oslobođenje” (Bosnia), “Nezavisne Novine” (Serbia), “Il Resto del Carlino”, “l’Avanti”, “Il Giornale Diplomatico”, e regionali “Altrogiornalemarche”, “Il Quotidiano del Sud”; “Il Corriere Adriatico”. Sue poesie sono pubblicate in YouTube e recitate dall’attore Sergio Carlacchiani, e a cura del poeta Elio Pecora in DVD per l’Antologia “Sentire”.