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Le proposte del contadino chef Peppe Zullo per il “lungo weekend” dell’Immacolata di Maurizio Tardio 8 Dicembre 2022


Le proposte del contadino chef Peppe Zullo per il “lungo weekend” dell’Immacolatadi Maurizio Tardio8 Dicembre 2022 Share
    Essere ottimisti non risolve i problemi ma aiuta ad affrontarli. Peppe Zullo, il contadino chef orsarese-americano, è il capofila dei ristoratori dell’ottimismo «nonostante le difficoltà del momento, dopo una pandemia che non è scomparsa, ma che fa meno paura», sostiene esordendo al telefono. L’ottimismo zulliano è tutta nella sua sintesi americana: «It’s a long weekend». Che week end sarà quello dell’Immacolata? «Sarà una boccata d’ossigeno spalmata in più giorni e dopo tante difficoltà ci voleva proprio. Certo non sarà un respirare a pieni polmoni, ma per il momento va più che bene». Quali saranno le parole d’ordine di questo lungo weekend? «Mi sento di sottolinearne due. La prima è la sostenibilità. La gente ha imparato a selezionare, ma soprattutto a cercare situazioni di tranquillità sensoriale, muovendosi non più solo seguendo il fumo della cucina, ma coniugando il buon cibo alla qualità del territorio. L’altra è l’accoglienza. Si ha voglia di essere “coccolati” ma anche sentirsi protagonisti di qualcosa di speciale, direi unico». E come coccolerai i tuoi ospiti? «Facendoli partecipare al matrimonio tra cibo e territorio. Così servirò dei lampascioni con cacioricotta e mosto cotto, oppure della salsiccia di maiale nero con cime di rape al forno e la classica parmigiana di borragine». E il settore della ristorazione a che punto è? «Dietro la ristorazione di qualità c’è un grande lavoro. In questo senso, sembra strano a dirsi la pandemia ha fatto una certa selezione tra gli operatori. Davanti ai clienti più attenti alla qualità, ma che arrivano in numero minore, c’è stata una maggiore affermazione di serietà e professionalità nel settore». Insomma, per dirla ancora in slang americano “less is more”.