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Piantedosi a Foggia firma il Patto per la sicurezza: «Valutiamo nuovi profili nello scioglimento per mafia dei Comuni» di Mauriz


Piantedosi a Foggia firma il Patto per la sicurezza: «Valutiamo nuovi profili nello scioglimento per mafia dei Comuni»di Maurizio Tardio6 Febbraio 2023 Share
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a Foggia per firmare il Patto per la sicurezza urbana    Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo la firma del patto per la sicurezza urbana, nella conferenza stampa in Prefettura di Foggia ha evidenziato che la legislazione antimafia in materia di scioglimento delle pubbliche amministrazioni condizionate dalle organizzazioni criminali, «è uno strumento efficace e tutela il tessuto politico-economico da inquinamenti mafiosi», tuttavia «sarebbe auspicabile valutare formule intermedie capaci di accompagnare gli Enti dove si registrano criticità per preservarle dagli interessi criminali, così da evitare lo scioglimento delle amministrazioni che possono essere anche controproducenti rispetto al contesto territoriale». A riguardo, ha concluso il titolare del Viminale, «servono aggiornamenti e riflessioni che devono coinvolgere sia le forze dell’ordine che le autorità giudiziarie, in modo da portare avanti un’azione preventiva più efficace nell’eradicare i fenomeni di infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione». SUPERAMENTO DEI GHETTI: «ELIMINARE LE SITUAZIONI DERADATE E DEGRADANTI» In Capitanata arriveranno quasi 114 milioni di euro per il superamento dei ghetti presenti nelle campagne del foggiano. «Una situazione – come ha sottolineato il ministro Piantedosi -, che non è solo questione di emergenza in Capitanata, ma riguarda anche altre realtà sul territorio nazionale. Solo che nella Provincia di Foggia si registrano particolari condizioni degradate di accoglienza e soggiorno dei migranti e degradanti per la dignità umana. Per questo occorre intervenire con celerità ed eliminare potenziali pericoli anche dal punto di vista dell’ordine pubblico». Il ministro dell’Interno ha poi ricordato che da alto dirigente del Viminale, aveva già seguito la questione dei ghetti e che erano stati predisposti interventi che andassero a integrare e rafforzare l’azione della Regione nel settore dell’accoglienza e che dal Viminale «c’è massima attenzione su questi temini anche alla luce del dibattito internazionale sulle rotte dei migranti e del traffico di esseri umani».