Il Gargano disse che

Casa Arbore divide Foggia: «Possibile la convivenza col museo della transumanza» Casa Arbore divide Foggia


Casa Arbore divide Foggia: «Possibile la convivenza col museo della transumanza»
 Casa Arbore, il luogo delle memorie e dei cimeli artistici del grande Renzo nazionale, vedrà la luce quest’anno a Foggia nella dimora storica di Palazzo Dogana14 Febbraio 2023Massimo Levantaci     FOGGIA - Casa Arbore, il luogo delle memorie e dei cimeli artistici del grande Renzo nazionale, vedrà la luce quest’anno a Foggia nella dimora storica di Palazzo Dogana, in pieno centro, location gradita allo showman che personalmente s’incaricò di effettuare un sopralluogo. È il suo atto testamentario e di fede nei confronti della sua città. «A breve», secondo fonti della Provincia, cominceranno i lavori finanziati dalla Regione con 700mila euro per l’allestimento degli ambienti su circa 500 metri quadri, la memoria di Casa Arbore sorgerà nei locali attualmente vuoti del cortile d’onore e in un’ala del museo di arte contemporanea. Mancava solo la firma per l’apertura del cantiere, ma il neopresidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nicoletti, informa di aver «già autorizzato gli uffici a chiudere la convenzione con l’ente regionale per l’utilizzo delle sale».Tutto dunque sembrava filare liscio, quando qualche dissonanza che si levava da qualche tempo pare abbia cominciato a far breccia in altre menti. Sembrano al momento comunque voci isolate, in contrasto non solo a una decisione già presa ma a colui che dovrebbe essere il maggior vanto della foggianità. Dissensi dunque che possono apparire anche un po’ bizzarri, peraltro tenuto conto del dono che uno di suoi più illustri figli farebbe alla sua città e alla cultura stessa di un territorio: i cimeli, i ricordi, le sue «cianfrusaglie» custodite nell’abitazione romana, in esposizione perenne nella sua città, a imperitura memoria, meta di migliaia di visitatori ogni anno.E invece un dibattito su Facebook del maggio scorso e una lettera chilometrica del prof. Pasquale Episcopo, cultore di Federico II, foggiano che vive a Monaco di Baviera, al presidente della Regione Michele Emiliano («Le scrivo nella certezza della validità dell’istanza in essa contenuta…») hanno innescato la scintilla. Alimentata ai primi di febbraio dall’associazione Borgo Antico Odv: «Palazzo Dogana, edificio simbolo della pratica della transumanza dichiarata patrimonio immateriale dall’Unesco, può diventare sede di prestigiosi Musei, legati alla storia del nostro territorio…». E ieri un’altra porta in faccia ad Arbore: «Pur convenendo sulla valenza di un personaggio che dà ed ha dato lustro alla città, al Tavoliere, come Renzo Albore, riteniamo che la sua collezione, sicuramente di grande importanza sociale, non possa essere allocata in una sede prestigiosa che raccoglie in sé la Storia stessa della città», firmato prof. Rosaria Digregorio presidente del club per l’Unesco di Cerignola.Dunque, riordiniamo le idee: Episcopo vorrebbe a Palazzo Dogana il museo della Transumanza, peraltro due progetti - Casa Arbore e appunto il museo - non in antitesi fra loro. O forse l’obiettivo è soltanto quello di impedire che si faccia Casa Arbore? «Di Palazzo Dogana non si è mai preoccupato nessuno - ricorda l’ex presidente della Provincia, Nicola Gatta - ad ogni buon conto l’idea di un museo della Transumanza non l’avevo esclusa nella chiacchierata che ebbi con il prof. Episcopo. Non capisco ora tutto questo accanimento nei confronti di Casa Arbore».Sulla stessa linea il presidente attuale della Provincia: «Palazzo Dogana ospiterà i cimeli di Arbore, la questione non si pone. Parliamo di un personaggio gigantesco per la storia della città e dell’intera provincia. Immagino quanta gente potrà venire a visitare il suo luogo dei ricordi. Palazzo Dogana è uno dei palazzi più belli - sottolinea Nobiletti - ci sono tante sale vuote: perché mettersi di traverso proprio adesso?».Diciamo pure che il dibattito sui social pende a favore di Casa Arbore. La notizia è, appunto, che ci siano dei contrari. «È benvenuta una riqualificazione e una nuova destinazione che possa conseguire maggiore frequentazione del centro città nel tentativo di frenare un abbandono e un degrado evidenti a tutti», scrive l’editore Claudio Grenzi in risposta alle preoccupazioni di Episcopo che sostiene di temere per le condizioni del palazzo a seguito del massiccio uso che se ne farà con il prevedibile maggior afflusso di visitatori. «La collezione Arbore - rileva Piero Gambale, presidente di «Per il Meglio della Puglia» - merita di essere ospitata in una zona centrale della città, contribuendo in tal modo alla riqualificazione e alla trasformazione “in bello” di alcune parti del centro storico di Foggia, che devono essere agevolmente fruibili come accadrà con la riqualificazione da parte dell’università della caserma Miale».