Il Gargano disse che

Valorizzare le produzioni olivicole della Capitanata I primi risultati del progetto «Certo»


 Valorizzare le produzioni olivicole della Capitanata I primi risultati del progetto «Certo», finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale, sono stati presentati ai coltivatori dell’Alto Tavoliere, da Torremaggiore a San Severo e San Paolo Civitate
Redazione Foggia06 Marzo 2023
AAATORREMAGGIORE - Le differenti cultivar di olive della Capitanata danno vita a un ventaglio di oli extravergini caratterizzati da un livello di biodiversità che non ha eguali al mondo. Per sapore, valori nutritivi, proprietà organolettiche e salubrità, l’EVO di Puglia non ha rivali. E’ quanto è stato appurato da ricerche innovative e approfondite svolte dall’Università del Salento e dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari nell’ambito di “Certo”, progetto finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale. Negli ampi e moderni stabilimenti del Frantoio Principe, a Torremaggiore, sono stati illustrati i primi risultati del progetto. I primi risultati sono molto incoraggianti. La definizione della mappatura degli olii foggiani e pugliesi è in fase avanzata.“Certo” sta mettendo a punto un sistema di certificazione e caratterizzazione geografica dell’olio extravergine capace, letteralmente, di individuare “le impronte digitali” dell’EVO pugliese. L’obiettivo è duplice: da un lato combattere la contraffazione, dall’altro fornire ai consumatori una serie di informazioni precise, puntuali, fruibili digitalmente in modo immediato attraverso uno smartphone. Il consumatore potrà scoprire l’origine dell’olio extravergine realmente pugliese; potrà sapere dove sono state raccolte le olive e quale il frantoio utilizzato per la molitura; quali sono le caratteristiche organolettiche e nutritive che rendono unico e autentico quel prodotto. Sono questi gli obiettivi del progetto “CERTO”: offrire certezze contro il fenomeno della contraffazione alimentare; fare un decisivo passo in avanti sulla certificazione e la caratterizzazione geografica degli oli extravergine della Puglia; dotare i produttori di EVO di strumenti e di un sistema in grado di “far valere” tutto il valore aggiunto di un prodotto tra i migliori al mondo per gusto e salubrità.Referente scientifico del progetto è Francesco Paolo Fanizzi, professore ordinario dell’Università di Lecce: “Si punta alla caratterizzazione e alla certificazione dell’origine geografica dell’olio extravergine pugliese. Esiste già da molto tempo una direttiva comunitaria che obbliga alla definizione dell’origine degli EVO in etichetta, ma non ci sono metodologie ufficiali e, spesso, il consumatore può trovarsi a scegliere un prodotto senza avere la certezza che lo stesso sia rispondente a ciò che cercava davvero. In questo senso, gli oli extravergine prodotti in Puglia, una delle zone più vocate del mondo a un’olivicoltura di eccezionale qualità, sono penalizzati. Con il sistema CERTO affrontiamo questo problema e offriamo una soluzione”.Con il supporto dei frantoi e delle OP partner del progetto, verrà definito un database rappresentativo della produzione olivicola regionale, con una mappatura dei profili metabolomici degli oli delle varietà attualmente in produzione, con particolare riferimento alle DOP pugliesi. L’applicazione di nuovi metodi di analisi, come la Spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) e la Spettroscopia Near lnfraRed (NIR), consentiranno di eseguire un’accurata caratterizzazione del prodotto, garantendone l’autenticità su scala molecolare. Tali metodi saranno di supporto alle moderne metodiche analitiche per il controllo della qualità degli oli, e diventeranno dunque l’elemento di innovazione per le OP Olivicole regionali a garanzia di sicurezza, origine e tipicità della produzione regionale.