Il Gargano disse che

VIESTE – Carenza medici al Pronto soccorso, Nobiletti: “Stiamo cercando di risolvere il problema in tutti i modi” Ultimo aggior


VIESTE – Carenza medici al Pronto soccorso, Nobiletti: “Stiamo cercando di risolvere il problema in tutti i modi”Ultimo aggiornamento Mar 28, 2023 45Condividi
È un tema che stiamo cercando di affrontare da tempo, a volte sembra che qualcuno scopra l’acqua calda”. Questo l’incipit caustico all’intervista rilasciata ieri sera al Tg di Garganotv dal sindaco di Vieste e presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti. Nell’intervista, Nobiletti ha fatto il punto sulla questione relativa alla carenza di medici nel comune garganico, problematica sulla quale nei giorni scorsi sono giunte diverse critiche. L’ultima, in ordine di tempo, quella riportata in una nota del parlamentare Giandiego Gatta e del consigliere regionale Napoleone Cera di Forza Italia.Nobiletti ha fatto presente che il tema della carenza di medici è già da tempo sotto la lente di ingrandimento del Comune e che la Asl è stata già interpellata: “Non meno di due settimane fa – ha argomentato Nobiletti – ho inviato una nota al direttore generale dell’Asl Foggia, segnalando che alcune volte il turno domenicale viene svolto senza medici del 118, e non è una novità perchè è ben noto a tutti che ci troviamo davanti alla cronica carenza di medici, e il problema non riguarda solo Vieste e il Gargano, ma tutta l’Italia”.“Tuttavia – ha aggiunto il sindaco di Vieste – ho consegnato a Nigri le mie considerazioni, esponendo al direttore tutte le mie preoccupazioni in quanto non possiamo lasciare sguarnito un territorio come quello Garganico. È inaccettabile. Bisognerà trovare al più presto una soluzione. Questo è un tema – ha dichiarato Nobiletti – che ho sempre seguito, non mi sono mai nascosto, non ho mai lesinato critiche alla Regione Puglia e alla Direzione generale dell’Asl Foggia. Sono dalla parte dei cittadini e insieme a loro continuerò a sollecitare e a richiedere che anche qui a Vieste si torni ad avere servizi sanitari normali, per lo meno per quanto riguarda l’emergenza urgenza”.