Il Gargano disse che

C’è la nuova Giunta di Foggia, in squadra tre donne e un super assessore. È ancora scontro sulla presidenza del Consiglio Chius


C’è la nuova Giunta di Foggia, in squadra tre donne e un super assessore. È ancora scontro sulla presidenza del ConsiglioChiuso l'esecutivo guidato da Episcopo. Lavori pubblici a Galasso, bilancio ad Emanuele. Per i 5 stelle Mendolicchio e Formica. Su Azzarone presidente animi tesi 
  Potrebbe esserci battaglia per la presidenza e la vicepresidenza dell’aula nella prima seduta del nuovo Consiglio comunale post scioglimento per mafia del Comune di Foggia, previsto per giovedì mattina alle ore 9.30.Nella riunione del campo largo di ieri si è avuta una pax tra Pd e M5S solo per la Giunta, ormai composta, sebbene il coordinatore Mario Furore abbia tentato di non avere intromissioni baresi nell’esecutivo foggiano. I pentastellati avranno due caselle, in cui è inclusa la postazione da vicesindaco. Fuori Antonio Lo Conte e Antonella Zoppo, per i piani scombossulati dal riconteggio degli eletti e dentro la veterinaria Simona Mendolicchio al Welfare e l’economo Nino Formica alle Attività Produttive, uomo di fiducia della sindaca Maria Aida Episcopo, che con la sua nomina fa tornare in aula Francesco Salemme detto Cisky.Formica, che conosce da 20 anni la prima cittadina e non teme defenestrazioni da rimpasti, non ha rifiutato l’incarico assessorile, scegliendo le Attività Produttive. A quel punto, per il M5S era importante mantenere il Welfare, dove Zoppo da esperta di marketing, ha minori competenze, pertanto la scelta è ricaduta su Simona Mendolicchio, molto legata alla dirigenza pentastellata e allo staff della sindaca.Per il Pd, nessuna sorpresa. Nell’esecutivo siederanno il primo degli eletti e segretario cittadino Davide Emanuele al Bilancio e Alice Amatore alla Cultura. Con la loro nomina tornano in aula Annarita Palmieri e Italo Pontone, che avevano mancato l’elezione.Il bancario Giulio De Santis al Legale e Contenzioso e il dirigente Coni Mimmo Di Molfetta ad Istruzione, Sport e Politiche Giovanili sono i due assessori dei civici emilianisti. Mentre c’è ancora frizione in Azione, ma gli assessori dovrebbero essere l’avvocata Daniela Patano al Personale, ormai certa, e l’ex renziano Lorenzo Frattarolo all’Ambiente, su cui ancora il gruppo ha qualche dubbio che sarà sanato in serata. Infine il supertecnico della Giunta Decaro Giuseppe Galasso per il mega assessorato Lavori Pubblici e Urbanistica.La sindaca tratterebbe a sé per il momento, salvo poi distribuirle ai consiglieri con dei pacchetti senza portafoglio, le deleghe di Sicurezza, Legalità, Aziende Partecipate e Politiche abitative.
Lia Azzarone e Maria Aida EpiscopoÈ ancora scontro dunque sulla presidenza. Stasera in via Isonzo è prevista l’ultima riunione di tutto il campo largo. Il Pd non cede su Lia Azzarone e il M5S non ha ancora deciso come comportarsi. In giornata il gruppo consiliare, che spinge invece per l’elezione a presidente di Mario Dal Maso per il quale si sta muovendo alla raccolta di voti l’ingegner Giovanni Quarato, dovrebbe consultarsi addirittura con Giuseppe Conte.“Per noi era una questione di vita o di morte. Mario Furore non l’ha spuntata sulle tre caselle assessorili, almeno avrebbe dovuto far respingere la presidenza di Azzarone, ma non ce l’ha fatta”, spiega un eletto.Insomma giovedì Lia Azzarone per una elezione alla prima votazione dovrà ottenere una maggioranza qualificata dei due terzi del Consiglio. Solo alla terza votazione basterà una maggioranza semplice.Il Pd secondo i rumors avrebbe sondato anche le minoranze, compreso Raffaele Di Mauro, che parrebbe aperturista. I Fratelli d’Italia, che hanno scelto il loro capogruppo Claudio Amorese, invece si asterranno in tutte e tre le votazioni, se sarà necessario, con la speranza poi di votare come vicepresidente Concetta Soragnese.“Si è sviluppata una sub campagna elettorale per la presidenza. Angiola si è proposto. Anche Mainiero dopo la riappacificazione con Giandonato La Salandra in campagna elettorale potrebbe tornare nei Fratelli d’Italia”, rimarca un meloniano.Intanto stanno per arrivare le multe per le affissioni abusive, che vanno da 150 a 1500 euro a manifesto. Chi non dovesse pagare potrebbe perdere il seggio.Restano mille dubbi. “Il consiglio post scioglimento ha una grande responsabilità collettiva. Non può dividersi sulla presidenza. Ricordo a tutti che l’inizio della fine di Franco Landella si ebbe con l’elezione di Leonardo Iaccarino”, è il commento dell’ex candidato sindaco del centrosinistra ed ex consigliere comunale, l’ingegner Pippo Cavaliere.