Il Gargano disse che

L’aeroporto Gino Lisa “scippa” l’università di Foggia, il polo biomedico bis resta senza terreno


L’aeroporto Gino Lisa “scippa” l’università di Foggia, il polo biomedico bis resta senza terreno Il progetto vale quasi 6 milioni di euro: sono previste aule da centocinquanta posti più servizi e un’aula magna in grado di contenere 290 personeDiGianni Flamini6 Settembre 2024inApertura, Foggia
Sarebbe tutto pronto per cominciare i lavori per il nuovo Polo biomedico dell’università di Foggia in via Napoli. Peccato che manchi solo il… terreno. L’area su cui era stato previsto il progetto, adiacente alle palazzine che compongono il primo lotto del Polo, dovrà infatti restare sgombra di persone e cose: si trova infatti proprio sul cono d’ombra dei voli di atterraggio d’emergenza dell’aeroporto di Foggia. In pratica quando, per questioni di venti avversi, gli aerei non possono atterrare dal lato Tangenziale (come avviene quasi sistematicamente), devono poterlo fare dall’altro lato della testata quella che appunto intercetta l’area di influenza della cittadella ospedaliera dove insiste anche la facoltà di Medicina.Ora si può pensare a una svista, oppure al fatto che i voli al Gino Lisa nei tempi in cui è stato progettato il Polo bis non fossero così costanti. Ma l’aeroporto esiste dal 1970, il polo biomedico nasce quarant’anni dopo: possibile ipotizzare un errore nella progettazione? Facciamo un po’ di storia: nel 2021, quando il progetto fu presentato, lo scalo di viale degli Aviatori non aveva ancora i voli di linea (cominceranno il 30 settembre 2022), ma la pista è sempre stata lì e con essa i vincoli e i divieti delle autorità aeronautiche sulla impraticabilità dell’aerovia. Tutte grossolanamente ignorate? Sta di fatto che solo adesso l’università degli studi di Foggia se ne accorge e prova a correre ai ripari. Il Polo biomedico bis, finanziato dal Mur con 3.168.762 euro, al momento dell’aggiudicazione ottenne il nono posto nella graduatoria nazionale (posizione sottolineata all’epoca con orgoglio dai vertici dell’Ateneo dauno rispetto ad altre università più blasonate) per l’ammissione al programma di finanziamento. Gli iscritti a Medicina aumentano sempre più, l’area medica foggiana negli ultimi anni si è estesa considerevolmente e sono sempre più numerosi gli studenti in arrivo da tutte le regioni. La necessità di un secondo polo è impellente, i ragazzi tengono lezione anche alla Città del cinema. Ora si teme che questo nuovo intoppo possa causare nuovi ritardi sui lavori.L’università cerca una soluzione, un terreno di proprietà del Crea (centro di ricerca in agricoltura) sempre in via Napoli potrebbe fare al caso. Bisognerà chiederne la disponibilità, poi procedere all’acquisto ed eventualmente adattare il progetto alle nuove esigenze logistiche: l’edificio del Polo biomedico bis sorgerebbe infatti abbastanza staccato dalla sede centrale, oltre l’istituto “Blaise Pascal” costruito quasi vent’anni fa e che si trova proprio oltre l’area da lasciare libera per il passaggio degli aerei. Oltretutto lungo via Napoli è stata realizzata negli ultimi anni la caserma dei Vigili del fuoco e più avanti c’è un albergo più un’officina. Il suolo del Crea sarebbe davvero l’unica soluzione possibile a meno che il Polo bis non si voglia spostare in altra zona della città (prevedibili le conseguenze sui corsi e la didattica). Il costo totale dei lavori ammonta a 5,7 milioni di euro, differenza che sarà l’università con le sue somme in bilancio a coprire. Nel nuovo corpo di Didattica così come progettato nello studio sul “vecchio” terreno opzionato dall’Ateneo sono previste aule da centocinquanta posti più e servizi, un’aula magna in grado di contenere 290 persone, uno spazio studio da cento posti per eventi collaterali, un’ampia hall d’ingresso al piano terra, un locale bar/ristorazione con cucina e servizi dedicati per 50 posti fruibili a turnazione, nonché i necessari servizi. Due anni i tempi stimati di realizzazione, ma da quando aprirà il cantiere. La domanda adesso è proprio questa: quando vedremo la gru?