Il Gargano disse che

I “MISTERI” DI PALAZZO DOGANA


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Commenta04/11/2009I “MISTERI” DI PALAZZO DOGANA E' strabiliante vedere come i nostri rappresentanti alla Provincia di Foggia sappiano cambiare da un momento all'altro opinione (e speriamo solo questo). Grandi parole, quelle del presidente Pepe, pronunciate sugli eventi criminosi degli ultimi tempi a Vieste: vicinanza, volontà di riaffermare con forza cultura e legalità. Il tutto condito dalle promesse dell'assessore al Turismo, Nicola Vascello, di "promuovere tutte le iniziative per combattere questa battaglia principalmente culturale", sostenere la società civile garganica e stroncare sul nascere questi fenomeni. Giusto. Ma non era proprio l'assessore Vascello ad accusare, il 12 giugno a Vico del Gargano, noi giovani garganici di "eccessivo pessimismo" quando abbiamo trattato tematiche simili? Non era Vascello a dire che era fuori luogo parlare di criminalità riguardo al Gargano? Cosa è successo, dunque, al nostro assessore? Sarà una fase lunare particolare, semmai, senza "salami davanti agli occhi"? Che duri tanto allora! Tutti, però, sappiamo che non è così. Evidentemente per l'assessore la criminalità assume importanza quando colpisce le località note e non quando colpisce i paesi meno turistici come San Nicandro. Oppure sarà perché marzo si avvicina e tutti giocano a fare i più buoni. Ciò che a Palazzo Dogana, ma anche in altri Palazzi, non capiscono è che noi garganici siamo stanchi: stanchi di credere nell'impegno per la viabilità del Gargano (la SSV è finita?), la tutela del patrimonio (Kalena, Santa Barbara e le torri costiere dicono qualcosa?) e in tante promesse inutili che riempiono le pagine dei giornali ma alla fine sono solo quel fumo, quella nebbia che a ogni elezione portano molti a non vedere chi effettivamente voteranno. Un invito: meno parole e promesse, più coerenza e fatti.Giuseppe Bruno